Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Spettacolo
June 21, 2013
in
Spettacolo
June 21, 2013
0

James Gandolfini e quel suo Tony Soprano cosí eterno, perché uguale a noi

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
James Gandolfini nella parte di Tony Soprano

James Gandolfini nella parte di Tony Soprano

Time: 4 mins read

Quando ho saputo della morte di James Gandolfini, ho pensato ad uno scherzo. Ero al concerto di Pino Daniele, e la notizia si diffondeva bisbigliata, pareva che fosse morto in Sicilia “Tony Soprano”. Proprio così non Gandolfini, ma Tony. Ho pensato ad uno scherzo, del tipo un episodio pilota di una nuova serie di mobster del New Jersey che arriva in Sicilia e viene fatto fuori dalla mafia… Ma pochi minuti e la terribile notizia: non era morto il boss, ma l’attore Gandolfini e non si trovava a Taormina, dove ancora doveva andare per ricevere un premio, ma nel suo albergo di Roma.

Pino Daniele, che a New York esprimeva la Napoletanità in musica, non si è accorto di nulla. Se lo avesse saputo, sono sicuro avrebbe detto qualcosa da quel palco. Perché non sarà certo Pino come quelli che ce l’avevano con Gandolfini perche interpretava “lo stereotipo” dell’italoamericano cafone e mafioso. Che poveretti. Gandolfini è stato un grandissimo attore, e poi Tony non era né cafone né mafioso. Non vanno dallo strizza cervelli i cafoni, perché non vanno in depressione, in genere sono contenti perché non sanno di esserlo, cafoni. E poi Tony non era proprio un mafioso, ma semmai un gangster, un mobster  magari di origine campane, e quindi camorrista più che mafioso, ma soprattutto e in tutto Tony era un boss americano. E se era anche lo stereotipo dell’italoamericano “wise guy” quel personaggio interpretato da Gandolfini, questo perché lo sapeva fare uguale all’originale. Che esiste ancora quel tipo di boss, altro che. Molti dei denigratori della serie Sopranos, “uomini dell’anno” a capo di organizzazioni italoamericane grandi e piccole del Tristate, che ho sentito dire tante cose inutili sulla serie Sopranos, ecco nessuno di loro ha mai avuto il coraggio di sostenere – almeno le centinaia di volte che li ho ascoltati in noiosi “gala dinner” – che l’attore protagonista dei Sopranos, cosi come tutti gli altri attori che gli facevano da spalla nella serie, non fossero bravi. Non potevano dirlo perché erano tutti eccezionali infatti, e James nella parte di Tony era un fuoriclasse.

La serie Sopranos con un attore diverso da Gandolfini come interprete di Tony, non avrebbe avuto lo stesso successo. Questa è una di quelle volte in cui si scrive con la certezza assoluta che non si cambierà opinione.  Senza James Gandolfini, nato nel 1961 a Westwood, New Jersey, da genitori emigrati dalla Campania, il padre muratore e la madre che lavorava alle cucine della scuola, quella serie non avrebbe cambiato in quel modo e in quei tempi le fortune di HBO e la storia della televisione in America. Perché di tutti quei personaggi un po’ stereotipati e poco credibili, proprio il suo Tony Soprano, con la moglie Carmela, e i figli non lo erano affatto fasulli, e determinavano con quella caratterizzazione il successo della serie. Non era infatti la solita americanata di gangster ad attrarre la maggioranza ex silenziosa. Quei milioni di spettatori americani attaccati e paganti davanti allo schermo per sei anni lo sono stati perché si immedesimavano in quei personaggi cosi veri, sia nei loro tormenti che nelle loro piccole gioie. Eravamo tutti noi i Soprano, gente che lavora troppo per tirare su una famiglia e che ad un certo punto, travolti dal carico di responsabilità, pensa di non farcela più. Ma ci si può fermare? Né Tony né noi possiamo, dobbiamo ogni giorno rientrare nella giungla, non abbiamo alternativa alla lotta. E se proprio ci vien da piangere, allora ci sfoghiamo dallo “strizzacervelli”, magari meglio se attraente.

Certo, Tony se si arrabbia ti ammazza a pugni, ti strangola se gli fai perdere le staffe, noi non ne saremmo capaci perché non siamo dei criminali. Ma non era quel sangue che ci teneva ipnotizzati davanti alla tv.  Era che vedere un boss con i problemi nostri, ci faceva sentir un poco meglio, almeno noi non rischiamo ogni giorno la galera o di finire dentro un portabagagli. Ecco, almeno noi siamo più fortunati di Tony, che deve pagare la retta dell’università per i figli o vedere intristire una moglie che ti vuole ancora bene ma è stanca delle tue debolezze.  E cerchiamo di nascondere tutto con certi scatti d’ira, senza la violenza di Tony ma con la stessa sofferenza. Ecco quindi che Tony più che uno stereotipo dell’italoamericano cafone e violento, rappresenta alla fine la vita di tutti noi, cittadini del mondo che corre troppo e non ci aspetta. Del cittadino medio in America e forse in tutto l’Occidente, che non spara come Tony, ma che sente le stesse frustrazioni nell’essere chiamato senza sosta ad assumersi responsabilità che sente più grandi di lui.

Gandolfini, grazie a David Chase che gli ha preparato e dato quella parte, è stato un grandissimo attore perché è riuscito a far trasparire nella già difficile  parte di un boss, mezzo guappo e mezzo gangster, le frenesie e insicurezze dell’uomo del XXI secolo. Non era facile riuscirci,  anche se a tante teste d’uovo è sembrato solo una  rappresentazione stereotipata del solito italoamericano. Ma la grandezza dell’artista sta anche in questo: far apparire facile quello che agli altri non riuscirebbe mai di fare.

Non si dica che Gandolfini è stato grande solo nella parte di Toni Soprano. Lo abbiamo visto come capo della CIA in “Zero Dark Thirty” di Kathryn Bigelow, il film che ricostruisce la caccia a Osama Bin Laden. Gandolfini-Panetta ad un livello da Oscar. Che peccato, altre parti di grande cinema sono rimaste orfane.

Il destino ha voluto che l’attore morisse, a soli 51 anni, a Roma. Infatti, il suo personaggio Tony Soprano e l’arte del grandissimo attore James Gandolfini, rimarranno eterni come la nostra capitale.

 

Share on FacebookShare on Twitter
Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Sono nato e cresciuto in Sicilia, la chiave di tutto secondo un romantico tedesco. Infanzia rincorrendo un pallone dai Salesiani e liceo a Palermo, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America, per Il Giornale di Montanelli, poi tanti anni ad America Oggi e il mio weekly USItalia. Vivo a New York con la mia famiglia americana e dal Palazzo di Vetro ho raccontato l’ONU per Radio Radicale. Amo insegnare: prima downtown, alla New School, ora nel Bronx, al Lehman College della CUNY. Alle verità comode non ci credo e così ho scritto Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination (Enigma Books 2013 e 2015). Ho fondato e diretto (2013-gennaio 2023) La VOCE di New York, convinto che la chiave di tutto sia l’incontro fra "liberty & beauty" e con cui ho vinto il Premio Amerigo 2018. I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

DELLO STESSO AUTORE

Addio, Francesco: il Papa che indicò chi poteva ancora salvare il mondo

Addio, Francesco: il Papa che indicò chi poteva ancora salvare il mondo

byStefano Vaccara
Timothy Snyder sui pericoli per la democrazia nell’epoca dell’“Oracolo” Trump

Timothy Snyder sui pericoli per la democrazia nell’epoca dell’“Oracolo” Trump

byStefano Vaccara

A PROPOSITO DI...

Tags: italo-americanistereotipitelevisione
Previous Post

Riccardo Muti con Giuseppe Verdi apre a Chicago le celebrazioni per l’anno della cultura italiana negli USA

Next Post

Gli Enneatipi della California

DELLO STESSO AUTORE

Il “Doge” di Guterres: l’ONU si prepara alla tempesta Trump

Il “Doge” di Guterres: l’ONU si prepara alla tempesta Trump

byStefano Vaccara
Nel 2025 le Nazioni Unite compiono 80 anni: speriamo che se la cavino

Nel 2025 le Nazioni Unite compiono 80 anni: speriamo che se la cavino

byStefano Vaccara

Latest News

Johnson, non ci fidiamo di TikTok, aveva 9 mesi per vendere

Donald Trump Pressures House Speaker Mike Johnson on Tax Hikes for the Wealthy

byRalph Savona
Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

byStefano Vaccara

New York

Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate
Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

byMaria Nelli

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Beppe Grillo, leader del M5 Stelle

La coerenza di Grillo

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?