È morta all’improvviso nella sua casa di New York Renata Scotto e il mondo della lirica piange uno dei soprani più famosi al mondo.
“Ho il cuore a pezzi” ha scritto sui social Placido Domingo definendola “una dei più grandi cantanti lirici di tutti i tempi, una insegnante dedicata ai giovani cantanti e per me, personalmente, una dei partner più assidui sul palco con più di cento rappresentazioni insieme, ma soprattutto una carissima amica”.
Nata a Savona nel 1934, aveva debuttato appena diciannovenne nella Traviata proprio nella sua città. L’anno seguente esordì alla Scala con La Wally. L’inizio di una carriera proseguita in Italia e all’estero (a partire dalla tournée Scaligera in Inghilterra del 1957 in cui si alternò con Maria Callas e Rosanna Carteri) con un repertorio vastissimo, a cui oltre al canto ha affiancato anche la regia d’opera e l’insegnamento con la creazione a Savona dell’Accademia Operistica Renata Scotto.
“Ha legato il suo nome e la sua arte, alla musica lirica in tutto il mondo e ha illuminato con la sua voce anche il nostro palcoscenico fiorentino in moltissime occasioni” le ha reso omaggio il teatro del Maggio, “Una musicista cui il Teatro alla Scala, insieme a tutto il mondo dell’opera, è legato da un immenso debito di gratitudine. Una tecnica vocale esemplare – hanno sottolineato dal Piermarini – ma soprattutto un’intelligenza del testo poetico e musicale con pochi confronti e una sensibilità drammatica sempre dominata da gusto infallibile hanno permesso al soprano ligure di interpretare alla Scala e nel mondo una varietà di parti, da Bellini a Donizetti fino a Verdi lasciando in ciascuno il segno di una personalità inconfondibile”.