Allo Stadio Olimpico di Roma, i Muse prendono d’assalto il palco. Risulta chiaro fin da subito che il trio inglese, Matt Bellamy, Chris Wolstenholme e Dominic Howard, non dovrà faticare molto per dimostrare ancora una volta di essere entrati di diritto nell’olimpo delle rockstar mondiali con 10 album pubblicati in 25 anni di carriera.
Sotto un enorme cerchio in fiamme, che di fatto ricalcava il logo del nuovo album, Will of the People, i Muse abbagliano e si fanno strada attraverso la title track come cavalieri ultraterreni incappucciati e con i volti nascosti dietro maschere di specchi.
Chi assiste ad un concerto dei Muse, sa che vedrà uno spettacolo scenico sgargiante come sempre. I Muse sono davvero maestri dell’arte dissidente per quella loro sfrontatezza nel miscelare più generi. Hysteria, Psycho e Bliss, Resistance, Compliance e We Are Fucking Fucked, sono hit di un catalogo brutale di disastri in corso che vanno dagli incendi alle guerre mondiali.
Il rock spettrale di You Make Me Feel Like It’s Halloween, introdotto con la vampirica Toccata And Fugue In D Minor di Bach, vede l’enorme maschera piazzata sul fondo del palco, riempirsi con i volti di serial killer cinematografici da Chucky a Pennywise e Ghostface.
Una scaletta, un mix tra vecchio e nuovo, riflette perfettamente la visione distopica del mondo di Bellamy, tra catastrofi globali, guerre tecnologiche, controllo del pensiero e crescente autoritarismo. Sul palco Bellamy si atteggia da leader carismatico che con i suoi deliri di chitarra aizza la folla alla ribellione contro forze ostili che sopprimono certe emozioni e la volontà del popolo.
Ma al di là di tutte le teorie del complotto, le luci lampeggianti e le occasionali esplosioni di oltraggiosa pretenziosità, i Muse sono una band rock n’ roll eccezionale. Dal brano di apertura fino all’epico sipario di Kill or Be Killed e il tradizionale Knights of Cydonia, arricchito da uno splendido omaggio a Morricone, Matt, Dominic e Chris stordiscono i 40 mila fan dello Stadio Olimpico con una successione di riff di chitarra, linee di basso vivaci e percussioni fragorose.