Nell’universo soul è sempre labile il confine tra classico senza tempo e disco di maniera soprattutto quando le aspettative sono alte. Si pensi al progetto Silk Sonic di Anderson .Paak e Bruno Mars che nonostante arrangiamenti di pregevoli fatture non si è certamente distinto per quel fuoco da pietra miliare della black music.
I Gabriels non sono esattamente un progetto di esordienti e parte della loro notorietà è legata all’endorsement altisonante di Elton John, letteralmente rapito dal singolo del 2020, Love and Hate in a Different Time, che aveva definito come una delle tracce più influenti ascoltate da dieci anni a questa parte.
Il resto della coda lunga di notorietà del talentuoso vocalist, cantante e direttore di coro gospel Jacob Lusk, frontman dei Gabriels, arrivava dalla sua partecipazione all’edizione del 2011 del talent American Idol. Roba da preistoria, se consideriamo alla rapidità nella traiettoria di ascesa ed esaurimento di tantissime meteore internazionali. Per intenderci, in quell’anno un suo coetaneo Kendrick Lamar, esordiva con il seminale “Section.80” riportando al centro dei riflettori Compton, sulla scia di YG, The Game e NWA.
Lusk nasce nel 1987 e cresce in quel difficile contesto e trova rifugio dai richiami della microcriminalità e delle guerre tra gang nella religiosità e nella chiesa di quartiere che frequenta assiduamente. Solo alle scuole superiori, dopo la morte del padre, cerca sfogo e sollievo nella musica soul e si accorge tardivamente del suo incredibile talento canoro.
Dopo l’esperienza di American Idol continua con fortune alterne a specializzarsi nel coro gospel fino al 2016, quando il regista inglese Ryan Hope e il curatore di soundtrack Ari Balouzian, violinista e compositore californiano, sono alla ricerca di un coro gospel e tra un’audizione e l’altra si imbattono proprio in Lusk con cui iniziano a collaborare sperimentando produzioni e composizioni che coprono un ampio spettro di musica black, dal jazz all’R&B, doo-wop, nu-soul con inevitabili sprazzi gospel e minimalismi elettronici.
Hope, cresce a Sunderland a St. Gabriels Avenue (da cui prende il nome del trio), e un po’ per caso, dopo essersi trasferito per studi a Leeds conosce la madre di una videomaker del Ministry of Sound che lo coinvolge nelle prime collaborazioni audio-visuali. La sua carriera da regista, videomaker e produttore techno, prende una svolta quando un produttore gli propone di collaborare al videoclip di “False Flags” dei Massive Attack. Da quel momento in poi decide di trasferirsi oltreoceano a Los Angeles iniziando a collaborare a diversi videoclip prestigiosi, su tutti quello della hit Feds Watching di 2Chainz ft. Pharrell.
La particolarità e il punto di forza dei Gabriels che pubblicano una serie di singoli fino all’EP Love and Hate in a Different Time è proprio in questo connubio audio-visivo di influenze e ispirazioni molto eterogenee rese attuali dal gusto nella produzione di Balouzian e Hope. Non a caso il primo video diventato popolare, quello del 2020 che accompagna il brano amato da Elton John in cui Lusk intona al megafono l’immortale “Strange Fruit” di Billie Holiday durante una manifestazione di Black Lives Matter (youtu.be/BSw2CVb9NlI), farà presto il giro del mondo, alimentando curiosità e aspettative attorno al progetto Gabriels.
Si accorgono di loro la storica DJ e conduttrice di BBC Annie Mac e il guru Gilles Peterson e arrivano ulteriori attestati di stima da David Byrne e dalla nuova stella British R/&B Celeste.
Dopo una lunga gestazione, dopo l’esibizione a Glastonbury che ne conferma il valore anche su grandi palchi, arriva finalmente a fine settembre il primo LP, Angels & Queens pt.1, che tecnicamente ha la durata di un EP, circa ventisette minuti per sette canzoni, ma è solo il primo di due parti (l’altra è prevista a marzo 2023). Uscito per Atlas/Parlophone, vanta tra i credits uno dei principali collaboratori proprio di Kendrick Lamar, Sounwave, anche lui di Compton, producer perfetto per dare un gusto brillante e contemporaneo a un disco che rischierebbe di suonare come l’ennesimo progetto di revival soul.
Il resto lo fa la potente voce di Lusk e la forza di canzoni come la titletrack, la samphiana “Mama” e “If You Only Knew” che ha la forza di un classico senza tempo.
Date una svolta al vostro autunno e immergetevi nell’affascinante mondo dei Gabriels.