Inusuale e inedita torna live la musica di Niccolò Fabi all’Arena di Verona nell’unico concerto del 2022, celebrativo dei 25 anni di carriera e arricchito dalla presenza dell’Orchestra notturna clandestina, diretta dal maestro Enrico Melozzi.
«Questo applauso va molto più in là, riguarda tutto quello che è successo prima e che succede stasera –ha esordito il cantautore in un lungo monologo che ha preceduto i brani musicali- e forse, se c’è qualcosa da festeggiare, è il fatto che io ho pensato che le complicazioni e i disagi potessero essere narrati, così da farli diventare tesoro per qualcun altro».
Un concerto a cerchi concentrici, quello dinanzi agli oltre 10.000 spettatori dell’Arena, composto da una prima parte di esecuzioni da solista, nelle quali Fabi si è esibito come performer unico al centro della scena per liberare, in una seconda parte, un’energia inedita insieme all’orchestra composta da una cinquantina di musicisti. Nella prima sezione, particolarmente intima e familiare, il cantautore di origine capitolina ha dialogato e scherzato a voce con il suo pubblico, non facendo mistero anche dei passaggi di carriera non proprio esaltanti, come gli esordi che lo hanno visto sdoppiarsi in persona e personaggio e alcuni brani che non hanno avuto il riscontro atteso.

È, comunque, un artista maturo quello salito sul palco che ha tracciato la propria parabola umana e professionale. Una rassegna di fragilità portate in scena da brani come Io sono l’altro (vincitore del Premio Amnesty International 2020 “Voci per la Libertà”), Una somma di piccole cose sino a giungere alla recente uscita “Andare oltre” e all’affermazione: «se un giorno dovessero chiedervi quel era il brano al quale il cantautore Fabi si riconosceva maggiormente potrete rispondere: Vince chi molla!».
Nel concerto ha trovato spazio un passaggio riguardante l’impegno del cantautore nel continente africano, reso possibile dalla collaborazione con l’Ong “Cuamm, medici con l’Africa” di Padova e condensata nel brano “Sedici modi di dire verde”. «Viaggiare –ha spiegato l’artista riferendosi alla sua esperienza all’estero- significa allontanarsi dalle proprie sicurezze per confrontarsi con visioni, odori e convinzioni diverse».
Fabi, coadiuvato musicalmente dal cantautore e chitarrista Roberto Angelini e dal batterista Filippo Cornaglia, ha arricchito il concerto scaligero con le sonorità digitali create da Yakamoto Kotzuga. L’evento è stata l’occasione per lanciare il brano inedito “Di Aratro e Di Arena”, in distribuzione dal 3 ottobre sulle principali piattaforme digitali, e per annunciare il nuovo tour italiano 2023 che prenderà il via il 17 aprile.
Nel frattempo gli estimatori della sua produzione potranno prenotare il prossimo album, Meno per meno, in uscita con BMG a partire dal prossimo 2 dicembre.