Vi avevamo parlato di Jasmine Infiniti nel nostro speciale sui 19 artisti di New York su cui scommettere nel 2019. Il ritorno sulla scena della dirompente producer si è fatto attendere qualche mese in più, ma finalmente è arrivato, a completare un percorso artistico e musicale che ha attratto l’attenzione dei circuiti internazionali techno già da qualche anno.
Nata e cresciuta nel Bronx, come buona parte dei millennial afro-americani che vi abbiamo aiutato a conoscere in questa column, si avvicina alla musica grazie alla musica gospel e ai cori della Chiesa, prima di avvicinarsi inevitabilmente al mondo delle hit di MTV e dell’hip hop che negli Anni Novanta spopolava più che mai senza distinzioni sociali e generazionali a New York e nel Bronx.
Come ha raccontato in una delle sue prime interviste, è stata la scoperta di Smack My Bitch Up dei Prodigy a cambiare le sue aspirazioni musicali portandola a scavare tra i fenomeni underground europei legati alla scena dark/industrial e techno cui tuttora si ispira non solo come sonorità, ma anche nella costruzione di un’immagine da “dark queen” con un’iconografia legata al mondo industrial e goth. La fine degli Zero se negli States portano all’esplosione della muscolare e spensierata EDM, che segna inevitabilmente i primi djset di Jasmine, a Brooklyn e nelle grandi metropoli delle due coste si sviluppa una scena queer finalmente contemporanea e non più espressione di stereotipi legati all’immaginario degli anni Settanta e Ottanta.
Jasmine è un’assidua frequentatrice dei party GHE20GOTH1K, Cherrybomb e Whorehouse dove muovevano i primi passi artisti come Mykki Blanco, Cakes Da Killa e addirittura Arca. La svolta, per Jasmine arriva però con il trasferimento sulla costa opposta, in quel di Oakland dove finalmente mette a frutto questa costellazione di input e influenze per organizzare gli eventi del suo collettivo New World Dysorder che creano un ponte tra West e Coast all’insegna di un clubbing sexy e anarchico dove conta la libertà espressivo e lo spirito più che i generi e i bpm: quello che si crea nei loro party è un inedito, coinvolgente mix tra musica da ballroom e party techno europei dove pop, hip hop e techno si mischiano senza soluzione di continuità.
Tra 2016, apice della riesplosione della scena ballroom del mondo LGBT, e 2018 organizza regolarmente party tra Oakland e la sua città natale, dove nel 2017 assurge agli onori della cronaca per una vergognosa aggressione a sfondo omofono e razziale che la vede come vittima insieme alla londinese Jade. Nel 2018 arriva SiS il suo primo album in studio, un EP, distribuito da Club Chai, collettivo della città californiana che l’ha adottata fondato da FOOZOOL & 8ULENTINA.
Da quel momento in poi Jasmine Infiniti gira il mondo, tra festival e serate di ogni genere dal celebre Bossa Nova Civic Club di Brooklyn alla Shock Value di Juliana Huxtable passando per una memorabile Boiler Room registrata proprio a Oakland che esporta definitivamente al pubblico d’oltreoceano “the queen of hell”, suo nome di battaglia.
Nel frattempo trova il modo di lavorare al suo primo vero e proprio LP dove finalmente riesce a condensare queste esperienze molto eclettiche in tredici tracce senza compromessi dove R&B e armonie pop sono letteralmente sotterrate da un muro di cassa e di basse techno. BXTCH SLÄP, uscito venerdì 27 marzo per New World Dysorder è un album torbido, sensuale a sua modo divertente dove acid techno e e adrenaliniche suggestioni da ballroom ergono Jasmine Infiniti a nuova “queen of hell” dell’underground americano.
Giovedì 26 marzo è stata ospite del format da quarantena del noto club underground newyorchese Nowadays, ma quando tutto si rimetterà a posto, non vedremo l’ora di ballare con lei.
Ascoltala Jasmine Infiniti su Spotify https://open.spotify.com/artist/4Ii6N7zTISiFbVsUPPD0sE?si=KOjbaVjuSbSxUy36R8NOxQ
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