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April 11, 2015
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Kelela, l’anima etiope dell’alternative R&B

Piero MerolabyPiero Merola
Time: 3 mins read

Quando si parla di nuove stelle della scena R&B americana difficilmente ci si imbatte in una ragazza over-20. Kelela ha addirittura trentadue anni, anche se si parla di lei da appena un anno. In questi giorni è distribuita la versione deluxe di Cut 4 Me, il suo eccellente mixtape d’esordio pubblicato online nel 2013. In questa versione sono presenti otto brani remixati da Kingdom, Nguzunguzu, Girl Unit, MikeQ, Jam City, Massacooramaan, Rizzla, e Neana, tutti producer e artisti di culto della scena elettronica underground. Il 5 maggio uscirà invece l’EP Hallucinogen, in cui tra i collaboratori ospita Alejandro Ghersi aka ARCA, venezuelano e producer protetto di Kanye West.

Minuta, ma appariscente con i suoi outfit da blog hipster e i suoi dreadlock lunghissimi, Kelela Mizanekristos nasce nel 1983 a Washington DC da genitori etiopi separati in casa. Il padre, specializzato in economia per lo sviluppo, e la madre vivono separati in due appartamenti dello stesso building, in uno dei viali delle ambasciate, a qualche isolato da Dupont Circle. Kelela cresce in una delle zone più ricche ed eleganti della città, ma non frequenta una scuola nel centro della capitale, perché la madre è convinta che le scuole per bianchi del Maryland offrano un’istruzione migliore. Così Kelela va a studiare a Gaithersburg e nei pomeriggi più noiosi e solitari si imbottisce di videoclip e VHS tra r’n’b, Janet Jackson, Whitney Houston, Mariah Carey e altre icone di riferimento dell’immaginario di un’adolescente afroamericana. 

A Kelela piace cantare, non sembra troppo tagliata per gli strumenti anche perché il violino, strumento assegnatole alle superiori, non sembra affatto adatto a cover punk-rock e r’n’b. La sua voce ha un timbro molto particolare, freddo e cristallino, ma mai privo di quel fuoco black. Dopo il liceo, si  iscrive all'American University di Washington DC, dove sceglie un programma a metà tra studi internazionali e sociologia, ma per la delusione di sua madre non riuscirà mai a laurearsi. Agli studi Kelela preferisce la carriera artistica che inizia in café della capitale come l’HR-57 e il Cafe Nema dove nel 2008 fa da vocalist in formazioni jazz. 

Molto aperta a ogni tipo di esperienza artistica e ai generi più disparati, si mette alla prova in un gruppo prog-metal, gli Animals As Leader, dopo aver incantato il chitarrista Tosin Abasi, in una delle sue performance al Tryst di Adams Morgan. Sempre tra 2008 e 2009 si unisce a una band indie dalle alterne fortune, i Dizzy Spells, ma in quella stagione al Black Cat, locale storico della scena indipendente della capitale, incontra Yukimi Nagano, leader della nota band electro-pop svedese dei Little Dragon. Da una chiacchierata  con l’artista nipponica capisce che il suo destino musicale è sulla costa opposta degli Stati Uniti. 

Non sarà un errore. Nel 2010 Kelela va a vivere a Los Angeles e trova subito un impiego nei Teengirl Fantasy, sofisticata band di electro-pop sperimentale di Oberlin, Ohio, assoldata in quei mesi come supporto nel tour dei Crystal Castles. Tramite loro e altri amici di amici entra in contato con Prince Williams, titolare dell’etichetta dance Fade To Mind (e della label gemella londinese Night Slugs). Come ha spiegato più volte il produttore, la voce di Kelela riesce a dare un tocco umano e pop all’etichetta, nota per le sue tinte fredde e minimali, tra grime, alternative R&B, techno, dubstep e hip-hop. Da tutti questi generi prende forma il suo progetto solista che decide di chiamare usando semplicemente il nome proprio. Nell’agosto del 2012 conosce Arca durante un party in barca a Los Angeles e il giovane talento dell’elettronica contribuirà a contaminare ulteriormente la proposta musicale di Kelela. Basta un brano, nel maggio del 2013, l’incantevole Bank Head prodotta da Kingdom a incantare pubblico e critica. Kelela dà una risposta americana alla stella londinese FKA Twigs che muove i suoi primi passi dall’altra parte dell’oceano. I suoi brani sono al tempo stesso ballabili, sofisticati e a tratti teatrali, in perfetta sintonia con il gusto pop elettronico in voga in questi anni. Grazie alla sua performance si guadagna la partecipazione ai principali festival di tutto il mondo degli ultimi due anni.

Cut 4 Me è solo il primo passo di una carriera che si preannuncia esaltante come dimostra il primo estratto dal nuovo EP, la conturbante A Message accompagnata da un video ad altissima suggestione. L’età “avanzata” per Kelela non è stato un problema. La trovate su Facebook  e su Twitter.

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Piero Merola

Piero Merola

Laureato in Relazioni Internazionali, lavoro come consulente di comunicazione, pubbliche relazioni e nuovi media. All'interesse per la storia e la politica americana, ho sempre unito quello per la musica. Dopo uno stage in Ambasciata Italiana a Washington, ho seguito per America 24 le presidenziali del 2012, e oggi scrivo per Rivista - Il Mulino. Editor del magazine online Kalporz, dal 2006 scrivo recensioni, interviste e report da ogni dove. Collaboro come ufficio stampa e copywriter con etichette, agenzie di booking, eventi e festival. In passato ho lavorato per festival estivi come Beaches Brew e Ortigia Sound System, oggi per la comunicazione del Diagonal Loft Club e di Deposito Zero Studios dove sono responsabile della direzione artistica del video format Live Zero. In questa rubrica vi presento nomi emergenti della scena americana, alcuni dei quali, intanto, sono diventati grandi.

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