Englewood è nota per essere una delle zone più pericolose e invivibili di Chicago e degli Stati Uniti. I media americani parlano sempre più spesso di Chiraq (nessun riferimento all'ex presidente francese, ma alle drammatiche statistiche sulle vittime da armi da fuoco nella città di Obama). Se in Iraq dal 2003 al 2011 sono morti circa 4.400 americani, nelle strade di Chicago le vittime di scontri a fuoco e omicidi sono state 4.200, duemila in più dei caduti in Afghanistan dall'intervento militare del 2001 a oggi. Englewood è emblema ed epicentro di questa violenza. Il termine Chiraq intanto si è diffuso nell'immaginario pop anche grazie a Kanye West. Nel recente brano Black Skinhead — incluso nella colonna sonora dell'ultimo film di Scorsese The Wolf Of Wall Street — il celebre rapper denuncia le morti silenziose di migliaia di giovani neri che fanno meno scalpore delle morti dei militari in missione oltreoceano. West è cresciuto proprio a Englewood così come Willis Earl Beal, astro emergente del cantautorato americano. "Ho evitato le strade, la mia è stata una vita in una campana di vetro nel cortile di mia nonna — ha raccontato il ventottenne a proposito della sua lotta alla sopravvivenza nei bassifondi del South Side di Chicago — da piccolo incontravo Kanye in un videonoleggio, l'unico della zona che metteva a disposizione film internazionali". Nessun episodio particolarmente violento segna la vita di Earl Beal, giovane creativo che amava ammazzare il tempo disegnando o componendo canzoni. Dopo la scuola, un po' d'istinto, sceglie la via dell'esercito, si arruola nei marine in Missouri, ma presto capisce che non fa per lui. Così si sposta verso Ovest, più precisamente ad Albuquerque in New Mexico dove sbarca il lunario vagabondando senza fissa dimora, mentre continua a coltivare le sue doti di songwriter da strada. Fin dai tempi di Chicago c'è un cantautore simbolo che gli è rimasto scolpito in testa dopo un ascolto casuale in un negozio di cd. Si tratta di Tom Waits, suo idolo assoluto.
Come un nero dei bassifondi di Chicago fan di Tom Waits, ex marine e homeless in New Mexico, poi impiegato per la sicurezza alla Sears Tower (il grattacielo più alto degli Stati Uniti) sia diventato in pochi anni un "Tom Waits nero" celebrato dalla critica, potrebbe sembrare la classica storia hollywoodiana, stereotipo del sogno americano. E un po' lo è, se si considera come la sua scalata verso il successo inizi grazie a uno dei cd di suoi pezzi che Earl Beal è solito abbandonare in spazi pubblici strategici in quel di Albuquerque, nella speranza che qualcuno si accorga di lui. Se ne accorge Found Magazine nato nel 2005 proprio per raccogliere queste produzioni artistiche abbandonate casualmente o volutamente in luoghi pubblici. Il magazine con sede in Michigan e a New York gli dedica una copertina e una compilation speciale. Di lì il passo è breve per farsi conoscere da Hot Charity, label indipendente sotto l'ombrello della più grande e influente XL, nata a Londra con una filiale a New York, oggi tra le principali major indipendenti del globo. La XL ha distribuito The Prodigy, M.I.A., Radiohead e tuttora è responsabile della distribuzione di Adele, Vampire Weekend, Jack White, Sigur Ros e The XX.
Willis Earl Beal diventa presto uno dei nomi nuovi più seguiti dai blog americani. Le sue basi sono minimali ed essenziali, la voce graffiante e calda suona come quella di un vecchio bluesman del Sud, ma ha un mood fresco e contemporaneo che la attualizza senza far scadere i brani in mero revival dei grandi vecchi. L'accostamento con Tom Waits è facile per il timbro altrettanto terroso e baritonale. Le sue esibizioni dal vivo sono a dir poco magnetiche. Anche quando, nel luglio 2012, torna da profeta in patria, esibendosi al Pitchfork Music Festival al fianco dei migliori nomi indipendenti che la webzine ospita ogni estate allo Union Park di Chicago.
Il suo esordio su disco risale allo stesso anno: Acousmatic Sorcery, è un compendio di brani e spunti nati nella sua complessa adolescenza: in copertina uno dei suoi disegni in cui si ritrae affianco all'icona del cantautorato indie anni Zero, Chan Marshall, aka Cat Power. La songwriter di Atlanta è una delle più note estimatrici di Willis tanto che, ad appena un anno dall'esordio del nuovo Tom Waits, accetta di duettare nel brano Coming Through, incluso nel secondo LP di Willis Earl Beal. L'album, in uscita in questi giorni, sempre per XL, si intitola Nobody Knows ed è una raccolta di tredici intensi gospel contemporanee che segnano la maturità dell'eccentrico cantautore di Chicago. Tra visioni desertiche e viscerali racconti metropolitani, la voce resta al centro della composizione, per un soul sofisticato che spicca per originalità nella giovane scena black statunitense, da anni contesa tra star hip hop e r'n'b. Mica male per un trentenne cresciuto nel cuore di Chiraq.