C’era aria di festa domenica su Park Avenue tra 69th e 68th street. Per le celebrazioni del 2 giugno, festa della Repubblica Italiana, tra il consolato e l’Istituto Italiano di Cultura è stato un susseguirsi di eventi per celebrare il nostro paese e le sue ricchezze, dall’arte alla letteratura, dal turismo al design passando per la scienza. (Nella stessa giornata di ieri ci sono stati altri eventi all’ICE, alla Scuola Marconi e alla Casa Italiana NYU, il resoconto della VOCE di NY in successivi articoli).
La giornata è iniziata alle 10 con la presentazione della mostra di quadri di Antonio Nunziante e di alcuni reperti di grande valore storico e artistico, frutto di sequestri ad opera del Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. I reperti, rinvenuti durante scavi illegali e in seguito commercializzati all’estero, sono ora tornati in mani italiane e, portati al consolato in attesa di essere rimpatriati, sono stati eccezionalmente esposti al pubblico in occasione delle celebrazioni del 2 giugno.
All’Istituto di cultura, gli scrittori Tiziana Rinaldi Castro e Maurizio De Giovanni hanno dato vita a un reading letterario, accompagnati dal Marco Cappelli Trio che ha suonato brani originali ispirati dai personaggi dei romanzi polizieschi di Maurizio De Giovanni.
Altra novità di quest’anno è stato lo spazio creato dalla Rizzoli e dedicato alla lettura e alla produzione letteraria italiana. In una stanza al piano terra dell’edificio che ospita il consolato è stato allestito un piccolo salotto letterario dove i partecipanti hanno potuto condividere con il pubblico i propri libri italiani preferiti, leggendone alcuni passaggi. Tra gli altri si sono susseguiti Matilda e Mario Cuomo (nella foto a destra con Arbore) che hanno letto dei passi delle Favole Italiane di Calvino. Verso la fine della mattinata è arrivato poi Renzo Arbore che ha letto i primi tre articoli della Costituzione Italiana e ha commentato: “Le nuove generazioni hanno tante occasioni oggi di informarsi e appassionarsi alla politica, non per amore del potere o per vanità ma perché la politica è un bellissimo e importante servizio ai cittadini”. Sull’importanza di leggere la costituzione italiana durante una cerimonia ufficiale a New York, Arbore ha poi detto: “La nostra Costituzione è un’opera straordinaria, ben scritta e dai contenuti importanti. Abbiamo una bellissima costituzione e un bellissimo paese che deve tornare ad essere il paese che chiunque deve visitare. Non importa dove sei nato, non puoi morire senza avere visitato il paese in cui la cultura è nata”.
E se questo è l’obiettivo, per realizzarlo si sta impegnando l’Italian Government Tourist Board che ha organizzato una presentazione con contributi video dedicati alle ricchezze artistiche, storiche e paesaggistiche italiane. Le immagini mostrate in Destinazione Italia 2013 – Esperienze ed emozioni di viaggio, divise per colori come fossero vari gusti, hanno messo in evidenza alcune delle ricchezze del paesaggio e della cultura italiani, toccando tutte le regioni. “Ci sono mille motivi per fare un viaggio in Italia – ha detto a La Voce di New York il direttore, Eugenio Magnani – ed è importante che ognuno trovi il suo. Abbiamo sapori, paesaggi, opere d’arte e di sicuro quando un turista arriva in Italia ha modo di scoprire cose che non sapeva nemmeno ci fossero. E dalle città e dai luoghi più celebri è breve il passo per andare a scoprire anche i luoghi meno noti”.
Nel pomeriggio, dopo la cerimonia di consegna delle onorificenze al merito della Repubblica Italiana, le attività si sono spostate di nuovo all’Istituto Italiano di cultura dove è tra l’altro allestita un’interessante mostra sull’opera e la carriera dell’architetto Gio Ponti. Dopo la proiezione del film Una Vita Difficile, di Dino Risi, il direttore dell’Istituto, Riccardo Viale, ha introdotto una presentazione dal titolo Scienze e innovazione nello studio e la conservazione delle opere d’arte, un campo in cui l’Italia è uno dei paesi più importanti al mondo e vanta istituzioni culturali e professionisti d’eccellenza. Marco Grassi, gallerista ed esperto di antichità e Marco Leona del Metropolitan Museum, hanno illustrato il cruciale contributo del sapere scientifico per la conservazione e il restauro delle opere d’arte sia antiche che contemporanee.
Infine alle 7.00 la festa si è spostata nuovamente al consolato dove gli organizzatori dell’Umbria Jazz hanno offerto ai presenti un assaggio del festival che quest’anno compie 40 anni. Il concerto dei musicisti jazz Joe Locke, al vibrafono, e Edmar Castaneda, all’arpa, ha coinvolto il pubblico con sonorità insolite. La performance è stata introdotta da Renzo Arbore che ha poi commentato a La Voce di New York: “È ora che l’America riconosca che il jazz italiano è il secondo più importante al mondo perché noi abbiamo contribuito a creare il jazz. Come mostro nel mio documentario E Fu Subito Jazz, è cosa certa e provata che il jazz sia nato anche grazie all’influenza di musicisti palermitani e siciliani che arrivarono in Lousiana a conclusione della fase di dominio francese”.
Irene Mastrangeli canta l’Inno di Mameli al Consolato, ad ascoltarla anche i musicisti di Umbria Jazz con Renzo Arbore
E la musica italiana è stata protagonista durante tutta la giornata con la cantante Erene che, prima di ognuno degli eventi in programma, ha cantato un’originale interpretazione dell’Inno di Mameli accompagnandosi alla chitarra.
Soddisfazione per il successo della giornata che ha visto la presenza di centinaia di visitatori. Il console generale, Natalia Quintavalle, a fine giornata, ha così commentato a La Voce di New York: “Abbiamo voluto raccogliere l’invito del presidente Giorgio Napolitano a celebrare il 2 giugno in sobrietà. Anche se in realtà noi avevamo fatto lo stesso l’anno scorso, perché crediamo che in questa giornata sia importante ricordare tutto ciò che l’Italia ha da offrire e io credo che quanto di meglio il nostro paese abbia sia la cultura, del passato e del presente. Arte, musica e letteratura sono i nostri punti di forza. E quest’anno sono particolarmente contenta del successo dello spazio dedicato alla lettura e ai libri. Abbiamo organizzato quell’iniziativa per ricordare che nel 1933 in Germania i libri venivano bruciati. Volevamo mandare un messaggio chiaro: leggiamoli non bruciamoli. Il fatto che l’iniziativa abbia riscosso tanto successo dimostra che c’è ancora gente che pensa che, nonostante la diffusione dei più tecnologici mezzi di comunicazione, la cultura passi anche attraverso un buon libro”.
Il Console Generale Natalia Quintavalle commenta a La VOCE di New York