Viaggiare alla scoperta delle proprie radici culturali attraverso una musica capace di farti emozionare, come in un tuffo “Sempri amMari!” . Stiamo per raccontarvi del progetto della cantante siculo-americana Michela Musolino che ha creato, con i musicisti Vincenzo Castellana e Giuseppe Severini, il gruppo di musica folk siciliana AcquAria.
Lo scorso ottobre, con un concerto alla Casa Italiana Zerilli Marimò della New York University, Acquaria ha mostrato una prima introduzione su quello che ormai sta diventando un ambizioso progetto etno-musicale. Giovedì 12 aprile, ne darà un ulteriore dimostrazione con l’esibizione di musica tradizionale siciliana che si terrà alla Stony Brook University della Suny, organizzato dal Center for Italian Studies e dall’Alfonse D’Amato Chair in Italian and Italian American Studies (il concerto, che sarà preceduto da un seminario sulla musica siciliana, si terrà alla Frank Melville Jr. Library tel 632 632 744). Il concerto della Suny è intitolato appunto “Sempri amMari” , e fa parte del più ampio progetto con cui Acquaria sta realizzando il CD che verrà ultimato nel mese di aprile e che vuole essere un tributo al mare siciliano. Questo viaggio nelle storia musicale della Sicilia, ci spiega Michela, si spinge oltre anche per quanto riguarda la partecipazione del pubblico. Da adesso fino all’8 di aprile infatti, i fans della musica siciliana possono compartecipare come soci nel progetto e finanziarlo, anche con solo pochi dollari. “Per ogni supporto finanziario che riceveremo” spiega Michela, “i fans che hanno partecipato riceveranno diverse ricompense, da un grazie via twitter, fino a degli strumenti del maestro Severini e persino un viaggio in Sicilia con AcquAria”.
(ecco il link per partecipare al progetto di AcquAria, "Sempri amMari" http://www.kickstarter.com/projects/787910325/sempri-ammari?ref=live).
Michela Musolino, nata e cresciuta a Clifton, New Jersey, ha cominciato a cantare la musica della tradizione siciliana quando, fin da bambina, andava spesso in Sicilia, da dove erano emigrati i nonni. “Erano tutti siciliani, tranne un mio nonno nato in Calabria”, precisa Michela, “infatti il mio cognome è Musolino, come quello del famoso bandito calabrese…”.
Michela cresce in New Jersey ma torna in Sicilia continuamente, comincia a fare ricerche e intanto si esibisce in concerti in giro per l’isola, rivendicando così le sue origini e le tradizioni che la sua famiglia, particolarmente sua nonna, amava e portava avanti già da tempo in America.
Michela si è esibita in Sicilia e negli Usa con i migliori performer di musica siciliana come Pippo Pollina, Mondorchestra, Moffo Schimmenti e La Banda di Paceco incidendo anche un CD con Alfio Antico. Una notte d’estate, vicino il tempio di Selinunte, nasce l’idea di AcquAria. Una cantante americana di musica folk siciliana incontra un percussionista e un musicista multi-strumentale e decidono di esibirsi insieme e formare una band. “Visto che ci siamo accorti subito di avere una passione viscerale per il mare, ed ovviamente la musica siciliana tradizionale abbiamo ricercato un repertorio tutto ispirato al mare: canzoni su marinai e pescatori, i loro amori e le loro passioni, canzoni che raccontano di tempeste, di protesta… tutto ciò che è toccato dal mare. Abbiamo scelto di chiamare il repertorio "Sempri amMari" ( è un gioco di parole …significa "sempre al mare" e anche "sempre amare"). “Ma c’era un’altra cosa di cui avevamo bisogno per raggiungere il suono perfetto per la musica della tradizione siciliana” aggiunge Michela: “il nostro caro amico Giuseppe, uno straordinario musicista e maestro liutaio. Lo abbiamo coinvolto perchè ama la Sicilia e il mare, proprio come noi. Viviamo tutti in paesi diversi, ma questo ci ha fornito un grande mix di cultura, amicizia ed esperienza. Come la Sicilia stessa”. Ed eccoli gli altri: Vincenzo Castellana si è esibito per la prima volta in una performance di musica siciliana all’età di quattro anni con un gruppo composto prevalentemente dai suoi familiari e chiamato Gazzara. In seguito li ha seguiti in tour in tutto il mondo, ed una volta diventato adulto, si è fatto conoscere per le sue abilità nella tecnica del tamburello siciliano e del flauto. Per dieci anni ha continuato ad esibirsi in tour con uno gruppo revival della tradizione musicale siciliana più antica: i Taberna Mylaensis. Vincenzo ha anche girato un documentario con il National Geographic e registra registrato per il Maestro Ennio Morricone, alcuni dei brani musicali della colonna Sonora del film Baaria di Giuseppe Tornatore.
Giuseppe Severini fabbrica strumenti musicali tradizionali della musica siciliana da più di trent’anni, ricavandoli dal legno da cui è anche riuscito a realizzare gran parte delle chitarre tradizionali nel Sud Italia. Cominciando a studiare l’iconografia degli strumenti antichi, e la costruzione di strumenti musicali, Giuseppe è riuscito a costruirli facendo si che ricreassero le stesse sonorità di una volta. Si è esibito in concerto con molte band del presente e del passato, incidendo alcuni albums con Lautari & i Beddi.
“La nostra musica è quella tradizionale antica siciliana, una melodia che è fatta appositamente per essere ascoltata in compagnia degli amici” ci spiega Michela. “Dopo aver inciso un CD, sentiamo questo forte desiderio di volere condividerlo con gli altri! E’ solo in quel momento che tutte le tradizioni cominciano a prendere forma e a vibrare”.
In foto Michela Musolino
Chiediamo a Michela: quale la canzone siciliana che ti connette, ti fa capire di più della Sicilia e dei siciliani?
“Qualunque ninna nanna… perché testimoniano che nel mezzo di una vita aspra e difficile, le mamme, i genitori ancora vogliono il meglio per i figli, dando ai figli i piu teneri sentimenti e desideri”.
Michela, a tua figlia, insegni o parli mai in siciliano?
“Porto mia figlia con me in Sicilia sempre da quando era piccola. Ora lei sta studiando l’italiano a scuola, ma già capisce tanto del siciliano e lei deve stare attenta a non usare più il siciliano nella classe d’italiano!”
Credi che gli americani di origine siciliana sappiano abbastanza delle loro origini?
“Oggi sono in costante aumento coloro che studiano e che conoscono le loro radici in Sicilia, particolarmente quando si parla della cultura e della storia siciliana. Sono felice che queste tradizioni ridiventino importanti per loro, fa parte delle loro vite”.
Il potere della musica è forte abbastanza per diventare un mezzo per sconfiggere l’immagine negativa della Sicilia causato dalla mafia? Cosa è per te la mafia? Hai mai pensato di comporre una canzone anti mafia?
“Certo la musica è un ottimo mezzo per sconfiggere l’immagine negativa. La musica può cambiare cuori… La mafia non solo controlla tutto, ma riesce anche a controllare i cuori della gente, fino a distruggerne il desiderio di essere liberi, di essere autonomi, ne distrugge la speranza.
La musica può educare, può incoraggiare la gente a rompere questi legami e uscire dal controllo della mafia. Ancora non ho scritto una canzone contro la mafia. Sto scrivendo canzoni ispirate dal mare, è questa oggi la mia ispirazione.
Ma ho avuto l’onore in passato di cantare due canzoni importanti nella lotta contro la mafia. Una è ‘Ciuri di Campu’ scritto da Moffo Schimmenti in omaggio del suo amico, Peppino Impastato. L’altra è ‘La Mafia Nun Esiste’ scritta da Pino Veneziano, che ha usato l’ironia per spiegare che i Siciliani devono aprire gli occhi per vincere la battaglia contro la mafia”.
Col CD "Sempri amMari", cosa racconterete della Sicilia che tutti i siciliani emigrati nel mondo dovrebbero sapere della loro Isola?
“Con il progetto di Sempri amMari (sia nello spettacolo che nel CD) raccontiamo l’importanza del mare di Sicilia. Come un incrocio di civiltà, sono tante culture che mischiandosi hanno creato una cultura unica, diversa da tutte le altre”.