Quattro giorni di sfilate hanno trasformato Parigi in un palcoscenico sartoriale di haute couture, tra debutti importanti, addii simbolici e visioni inaspettate. Ventisette maison hanno presentato le collezioni Autunno/Inverno 2025–26, mescolando eleganza, memoria e provocazione.
Ad aprire la settimana è stata Schiaparelli con una collezione firmata da Daniel Roseberry che ha riletto il surrealismo della maison in chiave teatrale. Tra busti scolpiti, ricami anatomici e tessuti laccati, ha spiccato un abito nero con un cuore pulsante tempestato di pietre, animato da un piccolo meccanismo interno — un’immagine che ha lasciato il segno. A catalizzate l’attenzione anche la cantante americana Cardi B, che ha assistito alla sfilata con un corvo vivo appoggiato sulla spalla.
Ma lo show più atteso è stato quello di Balenciaga, con l’ultima collezione firmata da Demna poche ore prima del passaggio a Gucci. Il défilé ha riunito le top model degli anni ’90 — Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Kristen McMenamy, Eva Herzigova, Amber Valletta — in abiti scultorei e silhouette rigide. In chiusura, Kim Kardashian, musa di Demna, ha sfilato con un cappotto bianco in ecopelliccia appoggiato sulle spalle, abito panna aderente e orecchini in diamanti appartenuti a Elizabeth Taylor, prestati da Lorraine Schwartz — un omaggio al glamour.
Per uno che lascia, un altro arrivato. Maison Margiela ha presentato il seguito della collezione ‘Artisanal’ sotto la nuova direzione di Glenn Martens. Ambientata al Le Centquatre, la sfilata ha mostrato silhouette scolpite e sproporzionate, con richiami gotici e fiamminghi. Uniti a trench in plastica trasparente, denim dipinto, gioielli riciclati e maschere rigide che coprivano i volti: alcune in plastica, altre in metallo compresso, hanno rievocato l’anonimato concettuale caro a Martin Margiela, in un gesto che sposta lo sguardo sull’abito e non sul corpo.
Chanel ha sfilato con una collezione firmata dallo studio creativo interno, in attesa del debutto di Matthieu Blazy previsto per ottobre. I capi dalle forme e tessuti d’archivio, ma con un tocco più attuale: tweed destrutturato, gonne irregolari, applicazioni floreali e accessori voluminosi.. A completare i look, stivali alti e piatti, in pelle scamosciata, mohair e tweed bouclé, ispirati al mondo delle campagne britanniche. Dettaglio che ha sostituito le classiche scarpe da sera, rendendo la collezione più pratica e moderna. In prima fila Naomi Campbell ha debuttato con un taglio punk dalla cresta scolpita.
Nella stessa giornata, Armani Privé ha presentato la collezione Noir Séduisant nei saloni di rue François 1er. Per la prima volta, Giorgio Armani non era presente fisicamente, seguendo lo show da Milano per motivi di salute. La collezione è stata un’ode al nero, esplorato in tutte le sue sfumature: velluti liquidi, sete metalliche, cristalli pavé e tocchi di oro. Le silhouette lunghe e fluide, con giacche indossate a pelle, smoking destrutturati e tuniche leggere. Piccoli accenti di blu, verde e ciclamino hanno interrotto la monocromia con eleganza. Il nero, come ha scritto Armani, “si muove come inchiostro che brilla in modo discreto”: una dichiarazione di stile a cui il pubblico ha tributato una standing ovation, mentre le modelle hanno chiuso la sfilata con un gesto di stima dedicato al maestro.
La settimana ha registrato anche assenze significative. Valentino, sotto la direzione di Alessandro Michele, ha scelto di presentare una sola collezione couture all’anno, concentrando l’alta moda in un unico appuntamento a gennaio. Una decisione che non riguarda la crisi interna di cui si è parlato nei giorni scorsi, che vede il creative director prossimo all’uscita insieme all’AD Claudio Venturini.
Jean Paul Gaultier, dopo aver affidato negli ultimi anni la sua couture a designer ospiti, ha deciso di prendersi una pausa. Con la recente nomina di Duran Lantink come direttore creativo permanente, la maison ha posticipato il prossimo show ufficiale a gennaio 2026.
Giovedì 10 luglio, la couture si è chiusa con le visioni sperimentali di Germanier, che ha portato in passerella riciclo creativo tra colori sintetici e tessuti destrutturati.
La Haute Couture Week 2025 ha mostrato una moda in movimento. Tra sfilate, assenze e nuovi debutti, Parigi ha raccontato un cambiamento reale, che riflette il presente.