Le sfilate uomo per la Primavera/Estate 2026, presentate a Firenze, Milano e Parigi, mostrano un cambiamento concreto nel modo in cui gli stilisti propongono l’abbigliamento maschile. I capi diventano più leggeri, funzionali e versatili. I codici tradizionali della sartoria vengono aggiornati con materiali tecnici, forme ampie e dettagli comodi. Questa stagione punta su libertà di movimento, praticità e attenzione ai colori.
Colori acquerello e palette naturali. La PE 2026 preferisce tonalità delicate e luminose. I colori dalla pittura liquida, — giallo mango, rosso ciliegia, verde menta, panna e sabbia — definiscono l’identità visiva di molti brand, in particolare di Michael Coal a Firenze da Pitti. A Milano Prada lavora con rosa chiaro, giallo burro e panna per completi destrutturati. Mihara Yasuhiro rilancia il verde menta e il giallo pop in chiave urbana. Brunello Cucinelli e Dunhill puntano su sabbia, grigio cipria e mattone chiaro. Tinte polverose ma brillanti.
Completi comodi ispirati all’abbigliamento da casa. Molti brand propongono completi che ricordano i pigiami o il loungewear, ma con tessuti di alta qualità e tagli curati. In primis Dolce&Gabbana, che a Milano ha presentato camicie leggere e boxer in bella vista. La passerella di Etro include vestaglie in seta stampata, mentre Saint Laurent opta per pantaloni morbidi abbinati a giacche dal look impalpabile, costruite con tessuti a peso piuma.
Shorts e bermuda di diverse lunghezze. I pantaloni corti sono presenti in quasi tutte le collezioni, dai più minimali a quelli più strutturati. Prada propone shorts cortissimi simili a quelli da atletica. Wales Bonner sceglie tagli più precisi, adatti anche a un contesto formale. Dior e Magliano preferiscono bermuda ampi al ginocchio, che, già sappiamo, vedremo dappertutto.
Giacche leggere e completi meno rigidi. Questo trend si conferma. L’abito che si trasforma, con le spalle che si abbassano, i tessuti più flessibili con le forme più rilassate, ha fatto il debutto due stagioni fa, grazie a Brunello Cucinelli all’interno di Pitti. Look che fa parte del DNA di Emporio Armani. Anche Zegna punta su giacche destrutturate. Jacquemus e Rick Owens, invece mantengono forme poco più definite ma con il plus dei tessuti tecnici o elasticizzati.
Righe, quadretti e stampe geometriche. Le fantasie coprono camicie, giacche e pantaloni. Louis Vuitton e Dries Van Noten usano righe diagonali e orizzontali. Paul Smith lavora su quadri classici in nuovi colori. KidSuper inserisce disegni a mano libera e stampe artistiche.
Sandali e scarpe basse. Le calzature diventano più leggere e aperte. Hermès e Prada propongono sandali infradito in pelle. Ami e Mihara Yasuhiro mostrano sneakers piatte, simili a scarpe da skate. Alcuni stilisti azzardano sandali con calze tecniche.
Sovrapposizioni anche in estate. La prossima stagione calda, sarà originale per i look a strati, solitamente comuni ai mesi freddi. Allora Dries Van Noten propone parei sopra i pantaloni, mentre Dior abbina gilet su maglie leggere. Kenzo gioca con giacche light e accessori in contrasto. Infine Paradis lancia outfit stratificati con pantaloni doppi, giacche ampie e maglie grafiche. Gli outfit si rivolgono a chi vuole distinguersi con scelte originali, ma senza rinunciare alla praticità.
Borse e cappelli adatti al viaggio. Gli accessori hanno una funzione precisa, ma non rinunciano allo stile. Louis Vuitton, per l’uomo ha realizzato borsoni e zaini con molte decorazioni. Etro e Loewe propongono cappelli in paglia, occhiali spessi e cinture con fibbie grandi.
In conclusione, nella PE 2026, l’abbigliamento maschile punta su capi pratici ma curati, tagli e materiali comodi da indossare. Lo stile è personale, e si costruisce a partire da pochi elementi ben combinati. Moda facile, senza complicazioni!