Un paio di ‘Hangisi’ di Manolo Blahnik fluttua sopra la Fifth Avenue. Ma non è un sogno blu zaffiro di Carrie Bradshaw: è l’installazione parte delle sei vetrine di Saks, l’iconico department store di New York, che fino al 9 giugno rende omaggio alla serie TV And Just Like That…, il sequel di Sex and the City, tornato in streaming su Max con la terza stagione.
È stata Sarah Jessica Parker, Carrie Bradshaw in persona a darne notizia con un post su Instagram: “Non perdetevele!”. E aveva ragione. La prima installazione ad accogliere i passanti diretti a nord è una gigantesca scarpa sospesa, composta da decine di Anthora cups. Le celebri tazze in cartone blu e bianco con fregi greci del caffè da asporto, quello dei tassisti, degli scrittori in cerca di ispirazione, e ovviamente, quello di Carrie, in tulle e tacchi, mentre attraversa un incrocio di Manhattan con la sua colazione liquida in mano.
Sulle tazze nelle vetrine di Saks, che, mosse da fili invisibili si animano come burattini, scomponendo e ricomponendo continuamente la forma della scarpa, si legge: “Life doesn’t have to be perfect to be wonderful” (“La vita non deve essere perfetta per essere meravigliosa”). Un promemoria esistenziale che racchiude l’intera filosofia di Sex and the City e del suo sequel che continua a raccontare i percorsi incerti, e la vita audace e imprevedibile di Carrie Bradshaw e delle sue amiche.

Non si tratta di una semplice operazione promozionale, ma di una vera e propria messa in scena culturale: tra simboli riconoscibili, citazioni visive e oggetti di culto. C’è il Cosmopolitan rosa, cocktail glamour per eccellenza degli anni Novanta, emblema di ogni confessione notturna tra amiche nei bar dell’Upper East Side. Il piccione di Central Park protagonista involontario diventato ‘Pigeon Clutch’, l’ironica e surreale pochette in 3D disegnata da JW Anderson, indossata nel reboot da Carrie Bradshaw.

Immancabile, ovviamente, la ‘Baguette’ di Fendi, quella in paillettes viola. La piccola borsa a spalla resa celebre da una battuta entrata nella storia: quando un rapinatore intima a Carrie “Give me your bag” (“Dammi la tua borsa”) lei lo riprende con tono quasi offeso: “E’ una Baguette.” Da lì in poi, non fu più solo un accessorio. Era stile, era Manhattan, una dichiarazione d’identità. Tanto che, nel 2022, Fendi ne ha celebrato i 25 anni con una sfilata-evento proprio a New York, alla presenza — manco a dirlo — di Sarah Jessica Parker.
Una delle vetrine più interessanti è quella dedicata alle borse originali usate sul set, con pezzi autentici curati dai costumisti Molly Rogers e Danny Santiago. Tra gli articoli spicca proprio la ‘Baguette’ indossata da Carrie negli episodi When in Rome e Some of My Best Friends, e la Louis Vuitton di Miranda in Hello It’s Me.

Quattro delle sei vetrine si animano con installazioni video e meccanismi in movimento, creando un dialogo tra oggetti e spettatore. In una, davanti a un tavolino da bar su cui poggiano la Fendi e un Cosmopolitan, lo spettatore diventa parte della scena. La vetrina si anima e il bicchiere del cocktail rosa si trasforma in uno specchio che riflette chi guarda, come a dire: per un istante, sei anche tu Carrie.
Nelle vetrine di Saks Fifth Avenue non poteva mancare il ‘Cloud Dress’, lo sfortunato abito da sposa disegnato da Vivienne Westwood per Carrie, ricreato con MetroCard e copie del New York Times. La scultura è rappresentata su una grata dell’aria della metro, contro un sidewalk shed, la tipica impalcatura in legno che transenna i cantieri di New York, una presenza costante in città. Una esposizione, tutta, museale, con un riassunto perfetto dell’essenza della serie divenuta parte della cultura pop.

Del resto, Sex and the City ha sempre fatto della moda un linguaggio. La serie, andata in onda dal 1998 al 2004, ha rivoluzionato l’immaginario televisivo e portato il guardaroba al centro della narrazione. Patricia Field, costumista storica, ha trasformato ogni outfit in una storia da raccontare: Manolo Blahnik è diventato sinonimo di desiderio, Christian Louboutin una religione, la ‘Baguette’ un’icona globale. E il vintage, fino ad allora confinato ai mercatini dell’East Village, è salito alla ribalta della moda mainstream.
Nel nuovo capitolo della saga, moda e racconto resteranno inseparabili. Carrie si muove tra nuove case, romanzi in uscita e abiti che mescolano haute couture e pezzi d’archivio. Attorno a lei ruotano nuovi personaggi: tra questi, Rosie O’Donnell nei panni di una suora queer, e Syd, figura gender-fluid evocata da Cynthia Nixon. Ma a brillare, ancora una volta, sarà lo stile.
I look continuano a essere protagonisti, e le vetrine di Saks sono lì a dimostrarlo. Non si tratta solo di una campagna visiva, ma di un atto d’amore verso una serie che ha riscritto i codici del costume. And Just Like That…, come Sex and the City, non è mai stata solo una storia di amiche a Manhattan, ma un modo di raccontare il mondo con New York sullo sfondo. Con un Cosmopolitan in mano, dubbi esistenziali e caos nel cuore, e una domanda che non cerca risposta, solo la complicità di chi sa ascoltare. E un paio di tacchi impossibili ai piedi.