Il mercato del lusso continua a vivere un periodo complesso, dove i grandi nomi del settore stanno adottando strategie molto diverse per affrontare le sfide economiche globali. Da una parte c’è Ralph Lauren, che ha annunciato nuovi aumenti di prezzo per il 2025 e la primavera del 2026; dall’altra Chanel, che invece ha deciso di rallentare i rincari dopo aver registrato un calo delle vendite.
Il marchio americano ha spiegato che l’aumento dei prezzi risponde a due esigenze principali: da un lato la forte domanda che arriva da un pubblico del lusso sempre più ampio e meno sensibile al costo, dall’altro la necessità di compensare l’impatto delle nuove tariffe doganali imposte dall’amministrazione Trump negli ultimi mesi, che facendo salire i costi delle importazioni hanno spinto Ralph Lauren a rivedere i listini per mantenere margini adeguati.
Questa mossa fa parte di una strategia più ampia di rilancio del marchio, che punta a rafforzare la propria immagine di lusso e a conquistare un pubblico più giovane, attento alla qualità e allo stile, ma meno condizionato dalle variazioni di prezzo. I risultati finanziari recenti sono solidi: nell’ultimo trimestre, Ralph Lauren ha visto un aumento dell’8% nei ricavi e un utile netto superiore a 129 milioni di dollari, segno che la clientela continua a premiare il valore del brand.
Dietro questo successo c’è un lavoro accurato su tessuti pregiati, dettagli artigianali e design iconici, elementi che caratterizzano da sempre l’estetica Ralph Lauren. Inoltre, nonostante il calo del prezzo del cotone, i nuovi dazi hanno costretto l’azienda a riorganizzare la supply chain. La riduzione della dipendenza dalla Cina — attualmente responsabile di circa il 12% della produzione — e lo spostamento di parte della manifattura in altri paesi sono mosse chiave per contenere l’impatto dei dazi senza rinunciare alla qualità.
Dall’altra parte dell’Atlantico, Chanel ha adottato un approccio differente. Dopo aver registrato un calo delle vendite del 4%, il brand francese ha deciso di limitare gli aumenti dei prezzi, scegliendo una strategia più prudente. Il CEO Leena Nair e il CFO Philippe Blondiaux hanno sottolineato come il mercato del lusso resti “sfidante”, spingendo Chanel a concentrarsi su investimenti in nuovi mercati in crescita come India, Messico e Canada.
Questa scelta riflette una visione di crescita che punta più sulla penetrazione geografica e sull’innovazione creativa, con l’obiettivo di rinfrescare l’immagine del brand sotto la guida del nuovo direttore artistico Matthieu Blazy. Mentre Ralph Lauren scommette su un pubblico giovane disposto a pagare di più per il valore percepito, Chanel preferisce consolidare la propria posizione ampliando la base clienti e adattando con cautela la politica dei prezzi.
Il confronto tra Ralph Lauren e Chanel mette in luce come i grandi marchi del lusso stiano reagendo in modi differenti alle stesse sfide: dazi commerciali, cambiamenti nelle abitudini dei consumatori e incertezze economiche globali. Ralph Lauren sceglie una linea più aggressiva, puntando su aumenti di prezzo e una strategia di brand forte, mentre Chanel opta per un approccio più equilibrato, rallentando gli aumenti e investendo nell’espansione geografica. Approcci diversi che riflettono la diversità del lusso contemporaneo.