L’industria della moda potrebbe aver scorto un’idea rivoluzionaria grazie alla biotecnologia. Tre aziende europee—The Organoid Company, Lab-Grown Leather e VML—hanno annunciato un ambizioso progetto: creare borse in pelle realizzata con il collagene fossile del tirannosauro più temuto della preistoria. L’idea promette un prodotto cruelty-free e sostenibile, destinato al mercato del lusso, ma solleva anche interrogativi sulla sua effettiva realizzazione.
L’obiettivo è ricreare un materiale esclusivo attraverso tecniche avanzate di bioingegneria. Se riuscissero a identificare un campione ben conservato di collagene di T-Rex, gli scienziati potrebbero sequenziarne la struttura proteica integrandola in cellule bioingegnerizzate e utilizzarla per produrre pelle sintetica con caratteristiche mai viste prima.
Le aziende coinvolte, che puntano a lanciare il primo prodotto entro la fine del 2025, sono realtà innovative nel campo delle biotecnologie applicate al design e alla moda. The Organoid Company si occupa di materiali bioingegnerizzati, Lab-Grown Leather è specializzata in pelle sintetica cruelty-free, mentre VML esplora soluzioni biotech per il lusso, unendo scienza e estetica futuristica.
Se il progetto avrà successo, le applicazioni potrebbero estendersi anche a settori come quello del automotive o dell’arredamento di alta gamma. Progetti simili nel campo biotech, come la creazione di polpette con DNA di mammut o la ricerca sulla de-estinzione di specie scomparse, hanno già attirato attenzione, tuttavia, molti esperti restano scettici sulla possibilità di estrarre e sfruttare collagene fossile, poiché la sua degradazione nel tempo rende difficile la ricostruzione della sequenza originale.
L’annuncio divide anche l’opinione pubblica: da un lato, c’è chi vede nel progetto un’opportunità per innovare il settore del lusso con un materiale unico e sostenibile; dall’altro, alcuni scienziati mettono in dubbio la fattibilità tecnica e l’impatto ambientale di una produzione su larga scala basata sulla bioingegneria.
Oltre alle difficoltà scientifiche, emergono anche questioni etiche e commerciali. Sebbene la pelle sintetica sia già diffusa nella moda, il valore del progetto dipenderà dalla percezione del pubblico. Tuttavia, considerando la complessità della bioingegneria necessaria per ricreare il collagene fossile e trasformarlo in pelle sintetica, è probabile che i costi siano elevati. Il fascino del preistorico potrebbe attrarre collezionisti e appassionati di lusso, ma resta da capire quale sarà il valore reale di questa innovazione.
Riusciremo davvero ad acquistare una borsa con il DNA di una creatura vissuta 66 milioni di anni fa?