Giorgio Armani arriva e riparte da New York. A distanza di dieci anni dal suo ultimo show in città, lo stilista italiano ha presentato la sfilata della primavera 2025, e il party con oltre seicento ospiti arrivati da tutto il mondo, in concomitanza con l’apertura della nuova sede di Armani al 760 di Madison Avenue: un enorme palazzo che racchiude la boutique di 3000 metri quadri, residenze e un ristorante con tocchi Art Déco, che si sono tradotti nella collezione disegnata per la Grande Mela.

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Facendo leva sulla nostalgia per la città e sull’amore per il cinema, Giorgio Armani ha voluto uno spazio che assomigliasse alla sua Grand Central Station. Luogo che riassume un viaggio, il percorso da lui compiuto, che, pronto per la prossima tappa, ripercorre stagioni e epoche che lo hanno portato all’Armory Show, nel cuore di Manhattan.
Così come è posizionato nella stazione della 42esima strada, un enorme orologio (con le iniziali del viaggiatore Giorgio sul quadrante) è sospeso sulla iconica biglietteria a forma circolare, che per l’occasione si trasforma in bar. Intorno si intrattengono gli ospiti/viaggiatori in mise da gran sera: signori in smoking con giacche di velluto e signore in lussuosi abiti lunghi. L’attesa è per l’arrivo di un treno, proiettato sulle pareti in scala reale, il cui sbuffo di vapore allerta i presenti: si parte, inizia lo show.

La sfilata si è svolta nell’enorme sala di attesa di Gran Central rivista da Giorgio Armani, dove gli ospiti si sono accomodati su larghi sedili a mezzaluna. Il loro sguardo si posa sulla sfilata di un guardaroba di grigi, beige chiari, blu brillanti e toni polvere dal rosa all’azzurro, che arricchiscono organze, sete rasate e fili di perline e metallo. Un’esperienza vicina a New York, dunque, dal sapore intimo, che rimanda le modelle ai primi decenni del Novecento: il basco di velluto sui capelli corti. Insieme a fazzoletti legati sulla nuca, lunettes anni ’60, ma anche visti in immagini Seventies, fino ai modelli attuali.


Fortissimo il richiamo agli anni Ottanta espresso dalle giacche destrutturate, anche per gli uomini, e il minimalismo dei Novanta, fino al miscuglio di stili degli anni Duemila: il global ed etnico (vedi il boho) soprattutto.

Così la donna recupera l’esotico e il vintage grazie agli orecchini over e alle maxi collane intrecciate, accompagnati dai copricapi ricamati. Make-up pulito e ai piedi sandali e stivaletti flat con dettagli a taglio laser, che si alternano a tacchi alti dai colori metallici o impreziositi con pietre colorate, perfetti per il giorno ma anche per le grandi sere. La percezione è quella di una donna sicura di sé.

Una modella sfila con un barboncino dal perlo color miele fra le braccia. Poi, con le colleghe e i colleghi si mescola agli ospiti durante l’after party. È così che lo sguardo degli spettatori è rimasto fisso su affascinanti fotogrammi di una lunga pellicola: una sintesi che parla di stile personale, il riassunto della tappa di un viaggio, quello compiuto da Giorgio Armani, che sosta e riparte da New York.
