Prima la canzone, ora la campagna pubblicitaria. Quando ad aprile uscì l’album Cowboy Carter di Beyoncé, la sua personale interpretazione del country attirò l’attenzione di tutti, i fan e le classifiche impazzirono, il mondo della discografia pose la cantante sul gradino più alto del genere. Ma nell’headquarter di Levi’s a San Francisco, patria dei 501, c’è stato un brano in particolare che ha smosso gli animi: il duetto della star con Post Malone intitolato Levii’s Jeans.
Una vera miccia. Il brand reagì immediatamente a quel richiamo cambiando addirittura il proprio nome sui social media in ‘Levii’s’. Il cenno, evidente, era per Queen Bey. Questo ha dato il via a un botta e risposta che alla fine ha fruttato a una campagna pubblicitaria: Reimagine, che interpreta alcune delle pubblicità più iconiche di Levi’s.
La prima è lo spot del 1985 in cui un giovane uomo, interpretato dal bellissimo cantante Nick Kamen, entrava in una lavanderia a gettoni sulle note di I heard it through the grapevine di Otis Redding, si spogliava dei suoi Levi’s modello 501 e si sedeva in boxer e giornale alla mano tra i presenti ‘impressionati’, mentre i suoi jeans erano al lavaggio.
Nella versione aggiornata, intitolata ‘Launderette Chapter 01’, è Beyoncé la protagonista, che si pavoneggia mostrandosi estremamente sicura di sé. La mia canzone Levii’s Jeans celebra quella che ritengo essere l’uniforme americana per eccellenza – qualcosa che tutti indossiamo con orgoglio”, ha dichiarato Beyoncé. “Sono onorata di lavorare con Levi’s per creare la quintessenza dell’iconografia americana. Il denim è stato spesso visto attraverso una lente maschile, quindi questa campagna di reimmaginazione, che celebra la prospettiva femminile, per me è importante. Non vedo l’ora di esplorare modi innovativi per dare potere alle donne e onorare la loro forza”.
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Gli spot futuri si baseranno su altri noti look Levi’s, dai modelli western alle giacche e ai pantaloncini. “Questa campagna celebra due icone”, ha dichiarato Mitchell di Levi’s in un’intervista. “È ispirata a Levi’s e alla nostra storia inimitabile e al suo impatto nel tempo, nonché a Beyoncé, che è un’artista capace di plasmare la cultura del Paese”.