Proprio dopo la nomina di cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere di Francia presso il Ministero della Cultura a Parigi, la top model Naomi Campbell è stata sospesa per cinque anni dalla carica di amministratrice di Fashion for Relief, l’ente di beneficenza legato alla moda per la lotta alla povertà, co-fondata da lei stessa in Gran Bretagna quasi due decenni fa.
La messa formalmente al bando dal mondo delle associazioni caritative britanniche è scaturita da un’indagine amministrativa sulle attività finanziarie della Ong durata tre anni. Così la Charity Commission, che registra e regolamenta gli enti di beneficenza in Inghilterra e Galles, ha dichiarato di aver riscontrato “molteplici casi di cattiva condotta e/o cattiva gestione” e che solo l’8,5% delle spese complessive della fondazione è stato destinato a sovvenzioni benefiche in un periodo di sei anni – dal 2016 al 2022.
Pare, ad esempio, che migliaia di sterline di fondi siano state spese dalla modella 54enne per un soggiorno in un hotel di lusso a Cannes, in Francia, insieme a trattamenti termali, servizio in camera e persino per l’acquisto di sigarette. L’autorità di vigilanza ha chiesto spiegazioni agli amministratori, che non sono stati in grado di fornire alcuna prova a sostegno delle loro spiegazioni: i costi erano coperti da un donatore di Fashion for Relief, e quindi non gravavano sull’ente.
Durante le indagini si è anche scoperto che la collega Bianka Hellmich ha ricevuto circa 290.000 sterline (385.000 dollari) di fondi non autorizzati per servizi di consulenza, in violazione dello statuto dell’ente. La donna è stata sospesa come amministratrice per nove anni.
La modella britannica si è detta “estremamente preoccupata” e ha dichiarato di aver fatto partire un’indagine per conto suo: “Non avevo il controllo della mia fondazione, l’ho affidata ad un’agenzia. Stiamo indagando per scoprire cosa e come e tutto quello che faccio e ogni centesimo che ho raccolto va in beneficenza”.
Fashion for Relief era stata creata con l’obiettivo di mettere in campo l’industria della moda per far fronte alla povertà, in sostegno alla salute e per promuovere l’istruzione, concedendo sovvenzioni ad altre organizzazioni e donando risorse in caso di calamità a livello globale. Fondata nel 2005 in seguito alla catastrofe dell’uragano Katrina a New Orleans, è stata sciolta e cancellata dal registro delle associazioni di beneficenza all’inizio di quest’anno. Sul suo sito web, ancora attivo, l’ente dichiara di aver presentato iniziative e progetti di moda a New York, Londra, Cannes, Mosca, Mumbai e Dar es Salaam, raccogliendo più di 15 milioni di dollari per cause benefiche in tutto il mondo.
Nel frattempo, la commissione ha dichiarato di aver recuperato circa 344.000 sterline (460.000 dollari) e che sono stati protetti fondi di beneficenza pari a 98.000 sterline. Denaro stanziato per altri due enti di beneficenza e per saldare debiti in sospeso.