Elyse, silhouette eco-friendly e spirito cruelty-free, compie dieci anni. La scarpa iconica di Stella McCartney festeggia da pietra miliare nella continua pratica della moda circolare della stilista inglese.
Una femminile Derby da uomo su un plateau vertiginoso e suola a taglio segato. Da quando ha debuttato alla sfilata invernale 2014, Elyse ha fatto strada entrando immediatamente nelle grazie di Beyoncé e Rihanna, così come di Gigi Hadid e Oprah Winfrey. Con tanto british flair che si divide tra il punk e lo stile glam-rock, ciò che contraddistingue Elyse è, tuttavia, il suo valore improntato sulla sostenibilità: ogni paio è realizzato artigianalmente in Italia utilizzando materiali 100% cruelty-free – “fino alla colla!”, riporta l’azienda. La tomaia è realizzata in Alter Mat, un’alternativa vegana alla pelle, mentre il plateau è in legno di faggio certificato FSC (Forest Stewardship Council), secondo il quale il prodotto proviene da foreste gestite in modo responsabile, rispettando i rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. A tenere insieme tutto, solo colla a base di acqua.
“Adoro il modo in cui la mia scarpa Elyse si è evoluta negli ultimi 10 anni – ha dichiarato Stella McCartney, –dimostrando al mondo che non è necessario fare del male agli animali per la moda. Non potrei essere più orgogliosa di festeggiare un decennio di questa moderna icona del lusso e spero che altri marchi seguano le nostre orme nella creazione di calzature cruelty-free. Se possiamo farlo noi, potete farlo anche voi”.
Per festeggiare l’occasione, la maison di proprietà di LVMH ha realizzato una capsule limited edition, la Elyse Stellabration (sugli scaffali a settembre, ma già disponibile per il pre-ordine). Quattro nuove versioni monocromatiche, in pelle vegan lucida o con cristalli – rigorosamente senza piombo, ça va sans dire – su tutta la tomaia.
Inoltre, è stata appena svelata una campagna dedicata scattata all’interno dei Kew Gardens, i giardini botanici di Londra, dove Elyse dialoga con le opere della mostra Light into life dello scultore britannico Marc Quinn – artista noto per l’utilizzo di materiali naturali, che si uniscono alla visione di Stella McCartney.
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Più recentemente, la stilista, figlia del cantante dei Beatles Paul McCartney, ha collaborato con Veuve Clicquot per la realizzazione della “festeggiata” in versione sandalo, con la tomaia a base di uva proveniente dal sottoprodotto del raccolto della maison di champagne e la zeppa che riutilizza i suoi tappi. Già durante la settimana della moda di Parigi dello scorso ottobre, per la sua sfilata Primavera 2024 McCartney aveva fatto sfilare borse realizzate con la buccia degli acini.
Stella McCartney non crea soltanto moda bella e assai cool, è anche una vera pioniera della moda sostenibile e circolare. La sua missione – come afferma – è quella di produrre capi progettati per durare, essere rivenduti e riciclati. Tanto da affidarsi alla tecnologia Protein Evolution in grado di trasformare i tessuti di poliestere e nylon inutilizzati delle sue precedenti collezioni in fibre riciclabili all’infinito.
Stella collabora con il Cradle to Cradle Products Innovation Institute per la realizzazione di prodotti biodegradabili. Ama l’Econyl, un materiale rigenerato da rifiuti di nylon, come reti da pesca abbandonate e la lana rigenerativa NATIVA, certificata secondo gli standard di sostenibilità più elevati. Infine, McCartney è affascinata dal Microsilk, una seta sintetizzata in laboratorio che imita il DNA del filamento prodotto dai ragni. Prestazioni e sforzi di sensibilizzazione sociali che alla stilista dagli occhi blu sono valsi numerosi premi.
Insomma, Stella McCartney con la sua aperta dichiarazione d’amore al Pianeta dimostra che la moda può essere tutto, e allo stesso tempo sostenibile.