La notizia che Alessandro Michele è stato designato direttore creativo di Valentino domina il mondo della moda. Dopo sedici mesi di attesa – dall’addio a Gucci, a novembre 2022 – il designer romano sostituisce il collega Pierpaolo Piccioli, andato via solo pochi giorni prima. Per le sue ambite Birkin bag, Hermes dovrà affrontare una class action per aver violato, si suppone, le leggi antitrust. La Copenhagen Fashion Week, invece, mette al bando le pelli animali. Una mostra allestita al Museo del Tessuto di Prato celebra Walter Albini, pioniere del prêt-à-porter italiano. Le nostre fashion news settimanali in breve.
Rimessa in gioco. Non si parla d’altro: Alessandro Michele è il nuovo direttore creativo di Valentino, nominato a meno di una settimana dall’addio di Pierpaolo Piccioli. Non c’è stato il tempo di elaborare il distacco, infatti, che la Casa romana ha prontamente rimpiazzato il designer che era al timone da venticinque anni.
Per il cinquantunenne Michele i lavori inizieranno il 2 aprile 2024 e il debutto in passerella già a settembre – con la collezione Spring Summer 2025 – in scena a Parigi.
“È un onore incredibile”- ha dichiarato lo stilista in un post sull’account Instagram, dopo – “Cerco le parole più adatte per dire la gioia, per renderle omaggio […] la gioia è, però, così talmente viva che temo di ferirla, dicendola”.
Michele lavorerà nella sua Roma, nell’atelier di Valentino a Palazzo Mignanelli, a pochi passi da Piazza di Spagna, lì dove Valentino Garavani lanciò la sua omonima maison nel 1960 insieme al socio Giancarlo Giammetti. Nei quarantotto anni di creazioni – dalla fondazione della Casa al suo ritiro dalle scene, nel 2008 – Garavani si è attestato come uno dei massimi maestri della moda femminile – la sua, intensamente romantica.
Il nuovo direttore artistico di Valentino, Alessandro Michele, ha raggiunto la ribalta grazie al suo lavoro presso la maison Gucci. Dal 2015 al 2022, infatti, ha rivoluzionato l’immagine della Casa fiorentina con il suo stile maximalista e geek-chic (trasandato in chiave cool) ma soprattutto non conformista e romantico: il barocco, gli insetti, il rock degli anni Settanta, la passione per gli accessori e gli oggetti cult. Poetica la sua collezione Primavera 2023 – l’ultima, sfilata a settembre 2022 – Gucci Twinsburg: sulla passerella, il designer romano volle 100 coppie di gemelli, un omaggio sentito alle sue due mamme. Il tratto di Alessandro Michele oggi è facilmente riconoscibile – al pari del tweed di Chanel, della Medusa di Gianni Versace, o dell’intrecciato di Bottega Veneta.
A proposito del suo futuro tra le mura di Palazzo Mignanelli, nel post su Instagram il nuovo direttore creativo di Valentino si presenta così: – “Che basti quindi il mio inchino e braccia spalancate per celebrare, in questo inizio di primavera, la vita che si rigenera e la promessa di nuove fioriture”.

Battaglie esclusive. Hermès, la casa di lusso francese, dovrà affrontare una class action per le sue ambite borse Birkin. Il ricorso sostiene che la maison viola le leggi antitrust: impone limiti ai consumatori che desiderano acquistare una Birkin forzando l’acquisto di una serie di prodotti per poterne avere diritto. La vertenza è un’iniziativa di due querelanti, Tina Cavalleri e Mark Glinoga. La prima ha speso decine di migliaia di dollari per ottenere l’accesso alle borse, mentre l’uomo ha dichiarato che non gli è mai stata data l’opportunità di acquistarne una. Tra i punti chiave della causa, il processo selettivo – una “cronologia di acquisto sufficiente” di prodotti del brand (come scarpe, sciarpe e gioielli) per poter acquistare il modello Birkin – e la struttura retributiva interna alla maison: i dipendenti ricevono commissioni su tutti i prodotti, meno sulle vendite delle borse in questione. Uno dei motivi per cui i commessi forzano l’acquisto di altri prodotti. A tali “pratiche” si aggiungono i trattamenti esclusivi in boutique: solo gli acquirenti ritenuti degni di acquistare una borsa Birkin possono accedere ad aree private che includono un personal assistant. Oh, là là!
Senza pelle. Sostenibilità, etica e moda trovano la soluzione in Danimarca: la Copenhagen Fashion Week mette a bando pellicce, pelli animali e piume esotiche a partire dal 2025. La nuova direttiva è parte di un progetto intrapreso dalla capitale della moda nordeuropea nel 2020, che prevedeva una serie di requisiti ecologici minimi per tutti i brand che intendevano partecipare. Direttive pienamente entrate in vigore lo scorso anno, a cui si aggiunge ora l’obbligo di collezioni animal free: no a pitone, coccodrillo e simili sulla catwalk. La svolta green è una tematica molto dibattuta nell’ambito della moda. Va detto che Copenhagen non è sola, già altre fashion week – tra cui Helsinki e Stoccolma, oltre a Melbourne – hanno lanciato direttive simili, infatti. E sempre più griffe rinunciano alla pelliccia, da Armani a Stella McCartney, e poi ancora Chanel, Valentino e Prada, tra i tanti.

Pionieri. Fino al 22 settembre 2024, la Fondazione Museo del Tessuto di Prato celebra lo stilista Walter Albini con una mostra: “Walter Albini. Il talento, lo stilista”. Curata da Daniela Degl’Innocenti ed Enrica Morini, la rassegna offre una rilettura di tutto il percorso professionale di un protagonista della moda italiana tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta. Oltre 1700 oggetti – moltissimi abiti, accessori e tessuti spesso inediti e mai esposti, insieme a bijou, bozzetti, disegni, fotografie – che documentano gli interessi, la creatività e la grande capacità progettuale dello stilista. Walter Albini è stato un pioniere: prima di Armani, Ferré e Versace, è stato lui a sancire l’ingresso della moda italiana nell’era del prêt-à-porter. Le sue silhouette androgine e slanciate che alla fine degli anni Sessanta popolavano la passerella della Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze sono state tra le prime a debuttare a Milano. Albini aveva infatti intuito che il capoluogo meneghino, città delle avanguardie artistiche e del design, si stava trasformando nel nuovo centro della moda italiana. Il designer morì nel 1983 a soli 42 anni, per una malattia fulminante. Le sue intuizioni rimangono eterne.

Lenny Kravitz x Ray-Ban. Il cantante di “Fly Away” e “Let Love Rule” è senza dubbio un trendsetter, un personaggio con uno stile personale unico. Ora, la star di New York è il nuovo volto dell’ultima collezione Reverse del brand di Luxottica. Lanciata lo scorso anno, la linea si arricchisce di nuove varianti di colore, avvalendosi dello stile del rocker americano per una capsule che comprende due edizioni speciali, più una realizzata in quantità limitata. La collezione è fatta con materiali alternativi bio – lenti in nylon e carbonio, montature in bio-acetato, panno per la pulizia e imballaggi in poliestere riciclato al 100%. Collezionisti, avanti!

Glamour. Dalla collaborazione tra Mattel e Rizzoli è nato un nuovo libro: “Barbie: The World Tour”. Un progetto che celebra i 65 anni della bambola, pensato da Margot Robbie – l’attrice e produttrice che ha interpretato la protagonista nel pluripremiato film Barbie di Greta Gerwig – e il suo stylist Andrew Mukamal. Il volume raccoglie alcuni degli outfit più iconici della doll che Robbie avrebbe dovuto indossare nel press tour ufficiale, seguito all’uscita del film. Molti dei look, però, non sono stati presentati in pubblico poiché il giro di presentazione di Barbie è stato interrotto per lo sciopero degli attori di Hollywood. Così la Robbie e Mukamal hanno collaborato con il famoso fotografo di moda Craig McDean per realizzare scatti che ritraggono l’attrice nei look che avrebbe indossato durante il tour: Schiaparelli a Los Angeles, Vivienne Westwood a Londra, Chanel vintage con valigie abbinate Streamline all’aeroporto, e così via. Un lavoro che ha richiesto la collaborazione di molteplici designer per ricreare i look ispirati agli abiti della bambola – tra questi Giorgio Armani e Donatella Versace. Un’edizione illustrata che unisce lo stile glamour della Barbie con il mondo chic dell’alta moda.