Si è svolta la Milano Fashion Week Autunno/Inverno 2024-2025. Tra Case storiche e debutti, la città ha visto un aumento delle presenze nazionali e straniere di circa l’11 per cento, a conferma che la moda italiana è un’attrazione forte. Il Newark Museum of Art ha aperto una mostra che parla dei designer della città, da Narciso Rodriguez a Stephen Burrows, icone della moda degli Stati Uniti. A sorpresa, Miuccia Prada è finita sulla cover di Vogue USA di Marzo, mentre una mongolfiera ha sorvolato il quartier generale di Max Mara per protesta contro l’utilizzo delle pellicce. Valentino, invece, è volato sui grattacieli di Manhattan per girare la campagna Spring 2024. Altro ancora nella nostra review settimanale.
Appuntamento meneghino. A tener banco negli ultimi sette giorni è stata la Milano Fashion Week. Oltre sessanta le passerelle, tre delle quali hanno visto designer al debutto di grandi brand: Adrian Appiolaza per Moschino, Matteo Tamburini da Tod’s e Blumarine con Walter Chiapponi. Il primo ha fatto capire – chiaro e tondo – che l’eredità di Franco Moschino rimane salda, al centro del brand. È un’ode a lui, infatti, la collezione Autunno/Inverno 2024 presentata in brevissimo tempo – a sole tre settimane dall’incarico – ragione per cui l’argentino va premiato a prescindere. Una passerella pensata frugando negli archivi della maison italiana con un chiaro messaggio: concentrarsi sulla vestibilità della collezione adottando un approccio prêt-à-porter, pur riportando in auge alcune delle silhouette più iconiche della Casa. A partire dai simboli pro pace e amore. Gli smiley gialli su accessori e abiti, i punti interrogativi a contrasto su tessuto e lana e i pois in versione gigante. Ma anche le stampe a cielo azzurro e nuvole bianche, le perle e la bandiera italiana. Vestibilità eccentrica!

Milano mon amour. Due anni da Rochas e altrettanti da Schiaparelli, tre da Pucci e ben sei da Bottega Veneta, questo il curriculum di Matteo Tamburini. Nella sua prima sfilata Tod’s, il ragazzo di Pesaro ha scritto una dichiarazione d’amore a Milano, a partire dal setting della sfilata nel deposito dei tram. “Tod’s in Motion” è il nome della collezione che ha portato in passerella un lusso destrutturato: dalla vita in città al tempo libero, mettendo insieme genere femminile e maschile senza limiti di età, unicamente parte dello stesso universo stilistico: lo chic senza tempo. Dal cappotto in doppia lana e pelle, alla mantella con bordo in nappa ma anche jeans, camicia celeste, una pencil skirt di pelle rossa e un paio di lunghi guanti neri. In motion uguale energia.
Viva il nuovo che arriva! Diciamolo subito, in tutta la collezione di Walter Chiapponi si è avvertito il coraggio di realizzare una versione aggiornata del mondo di Blumarine, dal colore alle stampe, ai tessuti. Vedi un abito a tubino giallo con maniche lunghe dalla texture di lanugine abbinato a leggings con stampa ghepardo e décolleté blu mare, o una tutina corta azzurro luccicante, tra le tante rivelazioni. Però, si è fatta sentire anche l’estetica romantica, core del brand di Anna Molinari, pronunciata nel set rosa in maglia con gonna e giacchino dai bordi di pelliccia sintetica allacciato con pon-pon.
La moda è storia. Il Newark Museum of Art svela “The Story of Newark Fashion: Atelier to Runway”: la mostra dal 22 febbraio fino al 2 giugno 2024 espone la vita e il lavoro di 11 stilisti – tra questi Narciso Rodriguez e Stephen Burrows – che per nascita o per esperienza hanno legami con la città del New Jersey. Grazie a 46 look di due generazioni di pionieri della moda di Newark, l’exhibit intende accendere i riflettori sulla rilevanza che i creativi del posto hanno avuto nel settore, ponendo l’accento sulle personalità di colore, a partire proprio da Burrows, che insieme al lancio dell’American fashion contribuì a definire la “disco era” newyorchese. Il cuore dell’installazione è una passerella simulata su cui ‘camminano’ gli abiti del designer. Un riferimento al suo straordinario ruolo nella Battaglia di Versailles del 1973, l’evento storico che cinquant’anni fa lanciò la moda americana nel mondo mettendo in ombra la controparte europea.

Skyscraper mondiale. La campagna pubblicitaria della collezione Valentino SS24, presentata a Parigi con una sfilata presso l’Ecole des Beaux-Arts lo scorso autunno, è stata girata ai piano alti di un grattacielo di Manhattan. Sullo sfondo pulsante della metropoli, i fotografi Mert Alas e Murcus Piggott hanno ritratto tre modelle internazionali: Kaia Gerber – statunitense, figlia di Cindy Crawford – la sudcoreana Son Ye- jin e la cantante taiwanese Jolin Tsai. Per aver messo insieme donne provenienti da diversi angoli del mondo, la campagna è stata definita istantanea globale della femminilità moderna.
Fashion in viaggio. Balenciaga ha annunciato la presentazione della collezione Spring 2025: avverrà a Shanghai il 30 maggio. Dopo aver fatto sfilare la Fall 2024 a Los Angeles, ora la maison di Kering si dirige verso la Cina, dove Demma – il creative director – metterà in scena una collezione che includerà sia menswear che womenswear. Così, la maison conferma l’interesse verso il format delle passerelle itineranti, in concomitanza con la stagione delle cruise collection che portano i marchi in pedana in tutto il mondo .
Vogue loves Miuccia. La copertina di Vogue per il numero di marzo 2024 è dedicata a Miuccia Prada, uno statement che parla di influenza, anzi, di vero potere. «La signora Prada racconta dell’ethos del suo design duraturo, del grande orgoglio che prova nel “creare cultura” attraverso la fondazione, e delle gioie di essere nonna». Sono queste le prime citazioni con le quali, tramite il suo profilo Instagram, “Vogue” ha voluto annunciare la protagonista della cover. A settantacinque anni, l’icona italiana – in veste di direttore creativo e motore dei due marchi Miu Miu e Prada – si è costantemente spinta oltre i limiti ridefinendo la moda con la sua estetica. – “Da giovane” ha detto a Vogue – “Volevo sempre differenziarmi”-. Fu parte integrante dell’attivismo degli anni ’60, ma ha sempre amato i vestiti – scrive la pubblicazione – e mentre tutti gli altri portavano i jeans, alle manifestazioni lei indossava Yves Saint Laurente.

“Create per fare rumore”. Con queste parole Cinzia Macchi presenta le nuove borse autunno-inverno del suo marchio La Milanesa, ognuna delle quali porta il nome di una donna vittima di femminicidio, aggiungendo: “un omaggio e insieme un monito, affinché il ricordo di quello che è stato non avvenga mai più”. Shopping bag realizzate con tessuti di recupero impreziosite da manici in bambù, con dettagli di perle e piume, presentate alla fiera delle tendenze White, durante la Milano Fashion Week.

“Max Mara go fur-free!” È il messaggio lanciato dalle associazioni Humane Society International (Hsi) e Lav e da tutti i membri della Fur Free Alliance alla casa di moda italiana Max Mara, facendo sorvolare una mongolfiera sulla sede del gruppo, a Reggio Emilia. L’appello si inserisce all’interno delle attività della campagna globale #FurFreeMaxMara, lanciata dai 50 membri della Fur Free Alliance, in occasione del mese della moda (9 febbraio – 3 marzo), per esortare tutti i marchi del Max Mara Fashion Group come Marina Rinaldi, Sportmax, Max&co., Pennyblack oltre a Max Mara ad abbandonare l’uso di pellicce animali. Il gruppo impiega la pelliccia di volpe, di procione e di visone. La campagna #FurFreeMaxMara al momento è uno tra i più importanti movimenti antipelliccia, con decine di migliaia di e-mail e chiamate ai telefoni dell’azienda e con azioni sia nei social media che presso i punti vendita dell’azienda.
Swoosh! Il marchio francese Jacquemus ha trasformato lo swoosh di Nike – l’iconografia del gigante dell’abbigliamento sportivo nato 54 anni – in una borsa a tracolla, chiamata la “Swoosh Bag”. Presentata in anteprima via profilo Instagram Jacquemus, la borsetta è in pelle nera con cinta regolabile e logo argentato. “INDOVINA CHI È LA FACCIA?” ha scritto il brand di Simon Porte nella didascalia dell’immagine teaser della borsa. A giudicare dalle unghie in acrilico e dal tatuaggio sull’avambraccio, è lecito supporre che la campagna vedrà protagonista la donna più veloce del mondo: la star americana dell’atletica leggera, Sha’Carri Richardson (che si diceva avesse firmato un contratto a più cifre con Nike già alla fine dello scorso anno).
Italia-USA. Roy Roger’s e Dave’s New York hanno lanciato la loro collab collection. Presentata per la prima volta durante la scorsa edizione di Pitti Uomo, il lavoro riunisce due grandi marchi dell’abbigliamento da lavoro: un brand italiano fondato nel 1952, negozio di abbigliamento militare con sede a New York, l’altro. Aperto nel 1963, Dave’s è diventato, poi, rivendita di abbigliamento da lavoro. Una gamma che comprende giacche, felpe con cappuccio e girocollo in pile, T-shirt e una serie di pantaloni da carpentiere con passanti per martello e tasche per attrezzi. Motivo chiave i denim jacquard realizzati artigianalmente su un telaio centenario e una serie di prodotti tie-dye, tinti e asciugati a mano, un colore alla volta, per garantirne l’unicità.