Una volta bastava il consiglio di mogli e fidanzate. Ora gli uomini assumono qualcuno per un cambio look che migliori l’aspetto: è lo stylist. La figura che apprtiene alla categoria dietro alle mise delle celebrity sui red carpet, e non solo, ora corre in aiuto dei cosiddetti colletti bianchi in cerca di suggerimenti su camicie e pantaloni giusti da indossare. Il compito che fino ad oggi apparteneva alla consorti non è più richiesto così che il trend sta assumendo grosse proporzioni. E gli stylist per le complicanze da guardaroba, una sorta di Marie Kondo, in parte psicologo e soprattutto personal shopper, arrivano a costare cifre astronomiche.
Nel caso di Jay Buys, come riporta il Wall Street Journal, ad esempio, è bastatto che la moglie facesse un commento negativo sulle sue t-shirt con il logo dei gruppi musicali, perché si rivolgesse allo stylist. Quarantaquattro anni, amministratore delegato di un’azienda di web design di San Diego, Jay si è affidato alle dritte di Patrick Kenger.
Quest’ultimo è a capo di Pivot, un’agenzia di personal styling che per il cambio di look e di guardaroba chiede 5mila dollari. La cifra che è costata a Buys per mettere da parte le magliette della rock band e sostituirle con giacche di Suitsupply e pantaloni di Bonobos. Per l’amministratore delegato il cambio di look ha avuto una sorta di effetto da super eroe: “Ho come l’impressione di essere più bravo in quello che faccio”. Ha raccontato di essere rimasto sorpreso quando un ragazzo al supermercato gli ha fatto vivi complimenti per la giacca di pelle di John Varvatos che aveva indosso.
Oggi, i leader della tecnologia, della legge e della finanza sono più ricchi che mai, ma i codici di abbigliamento aziendali sono crollati. Il miliardario con la felpa con cappuccio è diventato un cliché. Nella alte gerarchie, le sneakers di brand costosi hanno sostituito le classiche stringate. Come conseguenza, la gamma di opzioni su ciò che è “appropriato” per l’ufficio ha spiazzato un pò tutti, rendendo i consigli di amministrazione sempre più spocchiosi e desiderosi di apparire al meglio.
Questo, ovviamente, non vuol dire che tutti gli uomini sappiano come mettere insieme un abito o un outfit. Ecco il motivo principale per cui il lavoro degli stylist è cresciuto a dismisura nell’ultimo decennio.
“Gli uomini sono molto confusi in questo momento, visti i codici di abbigliamento che hanno assottigliato i confini della formalità”, ha detto Jacci Jaye al WSJ, una stylist che assiste i white collar di New York City i cui servizi partono da 3.800 dollari. Jaye, che lavora esclusivamente con i dirigenti, ha detto che molti dei suoi circa 50 clienti sanno cosa gli piace in termini di stile, ma non hanno idea di come ottenere un determinato look.
Affidarsi allo stylist è altresì allettante per i manager presi dalla frenesia del proprio lavoro proprio perchè contribuisce a togliergli un pensiero. “Al mattino non voglio passare tempo a pensare”, ha detto Michael Peter, 53 anni, manager di Google nel settore della tecnologia cloud. In precedenza, si vestiva come un normale impiegato tech – jeans, scarpe da tennis, maglietta di Batman – ma durante una riunione si è accesa una lampadina alla vista di un collega vestito molto bene. Santo stylist!