Tra i tanti appuntamenti susseguitisi durante la settimana della moda di New York, c’è stata la Digital Fashion Week (DFWNY). Tre giorni di presentazioni estese al Metaverso – considerato da molti il futuro del settore – durante i quali si sono alternati tavole rotonde, illustrazioni alla stampa e passerelle digitali unite a quelle fisiche. Nell’insieme si parla di moda Phygital: defilé con specifiche in 3D, dove sfilano ologrammi – degli avatar – che simulano i movimenti dei modelli tramite l’acquisizione in tempo reale (la camminata sulla catwalk). Una realtà non parallela ma ibrida e interconnessa. Il risultato: il rapporto tra il mondo della moda e il pubblico si allarga e si rafforza quello con l’industria dei giochi (da cui dipende il settore della commercializzazione, vedi Fornite e Roblox).

Tenutasi al prestigioso Fashion Institute of Technology (FIT), alla DFWNY ha partecipato una giovane designer italiana, Bianca Ferri Marini, ventisettenne di Roma, laureatasi presso l’Accademia Italiana nella sede della capitale. La stilista ,che si autodefinisce sustainable & digital fashion designer, ha acquistato esperienza toccando vari campi del settore, dallo styling al design, dalla progettazione nella dimensione digitale alla produzione vera e propria dei capi.
Nel 2022 Bianca vola a New York dove affina la tecnica digitale grazie al software Clo3D, strumento con cui crea i suoi capi. Tra i quindici espositori presenti alla DFDNY la stilista ha presentato 4 modelli della collezione “When I Met Blue”: un kimono in seta lavata nella tonalità blu Pervinca, completo di abito in neoprene, un abito leggero in tulle dalla gonna ampia e jumpsuit con top in tulle arricciato. A complemento, ovviamente, i modelli digitali “esposti” su un tablet. – “Sono fiera di essere stata scelta nella cornice di un istituto di eccellenza come l’FIT al primo tentativo. Uno stimolo a fare sempre meglio”.
La designer italiana parla il linguaggio della produzione etica che tiene conto dell’impatto ambientale. Bianca, infatti, è finalista di concorsi di moda sostenibile – l’S4Fashion 2022 organizzato dalla ‘European Sustainable Fashion Platform’ e il ‘Redress Design Award 2020’ di Hong Kong – ed è vincitrice del ‘Sustainable Fashion Talent’ presentato all’Expo 2020 di Dubai.
Un concetto – il fashion eco-sostenibile – che abbraccia diversi aspetti. “La moda computerizzata – ha spiegato Bianca – permette di produrre in tempi ridotti con minore spreco dei materiali – dalla carta per i modelli al tessuto, dai processi aziendali poco inquinanti alla diminuzione dell’uso di acqua. I buyer potranno visionare le collezioni grazie agli affinatissimi avatar su strumenti elettronici, per cui basterà una borsetta, strizzando un occhio all’ambiente”.

Non senza l’aiuto dei sarti. “Prima ancora di impostare i software, contano le tecniche della sartoria in tutte le fasi, dal taglio del tessuto fino alla cucitura”, precisa la stilista. Bianca ha imparato la tecnica della modellistica e della confezione sartoriale partecipando alla realizzazione di costumi di scena per le serie Netflix I Medici e Leonardo.
L’auspicio per il futuro è che la moda phygital aiuti nella salvaguardia della salute di chi lavora nel settore investendo nella riduzione di materiali tossici, e in un ambiente altamente controllato. L’opposto di quello che, nella maggior parte dei casi, accade nel fast fashion – per intenderci.
Bianca partirà alla volta di Parigi. “Lascio New York per avvicinarmi a casa guardando verso nuovi orizzonti”, ha concluso.