Nel 2018, l’Italia partecipa per la prima volta alla fiera della alta formazione NAFSA a Filadelfia con un padiglione istituzionale. La fiera, che si svolgerà nella città americana dal 29 maggio al 1 giugno, è la più grande manifestazione di settore a livello internazionale. Ogni anno vi partecipano centinaia di università e istituti di formazione superiore provenienti da decine di paesi con l’obiettivo di promuovere la propria offerta formativa all’estero e scambi con atenei stranieri.
La partecipazione dell’Italia è sostenuta dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) nel quadro della strategia di internazionalizzazione del sistema universitario e dell’alta formazione italiano, il cui obiettivo principale è aumentare il numero di studenti stranieri presenti in istituti di formazione superiore italiani. La partecipazione del nostro Paese è sostenuta, oltre che dal MAECI, anche dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), dalla Conferenza dei Rettori Universitari Italiani (CRUI). Nel padiglione Italia alla fiera saranno presenti 27 atenei italiani e 2 istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreica (AFAM).
Siamo abituati a vedere molti italiani studiare nelle prestigiose università straniere, meno il contrario. Perché studiare in Italia? Lo spiega bene il sito Study in Italy del Ministero degli Esteri, che promuove gli scambi culturali di studenti stranieri che desiderino trascorrere un periodo nel Belpaese. La prima ragione è la indiscutibile ricchezza culturale del Paese. L’Italia parla più lingue, come quelle dell’architettura, del design, della moda, dell’arte, ma anche quelle della ricerca e della scienza. Non è un caso che la prima università europea sia nata proprio a Bologna, nel 1088, e che i padri della scienza moderna – Leonardo Da Vinci e Galileo Galilei, fino ad arrivare a Guglielmo Marconi – fossero italiani. Senza contare i grandi nomi della scienza e della ricerca moderne, come Fabiola Giannotti o il neuropsicologo Giacomo Rizzolatti.
Per non parlare, poi, del solido metodo educativo, basato su nozioni, ma anche su un rigoroso metodo scientifico e un approccio creativo, che caratterizza le scuole italiane. Il Metodo Montessori e il Reggio Approach sono famosi in tutto il mondo, e praticati in 20mila scuole in tutto il mondo.
Non solo: il Belpaese detiene il record di pubblicazioni accademiche e giornali di ricerca in Europa, con un focus in medicina, scienze naturali, farmacia, matematica e computer science. Ulteriore prova di quanto l’Italia sia molto più e molto altro che “pizza e mandolino”: è un Paese ricco di eccellenza, di ricerca e cultura, che tanto può offrire agli studenti di tutto il mondo.