In due precedenti articoli ho trattato il caso di due tempi al passato dell’indicativo italiano e il loro rapporto con l’inglese: il Trapassato Prossimo e l’Imperfetto. È arrivato il momento di affrontare un’indagine più delicata: il Passato Prossimo italiano e il suo rapporto con il Present Perfect e il Simple Past (noto anche come Past Tense), una relazione che ha richiesto investigazioni approfondite per arrivare a svelare il mistero: tra inglese britannico e inglese americano esistono alcune importanti differenze!
Se questo fosse un giallo, il libro comincerebbe con la scena del crimine. Trovandomi davanti all’americanissimo Steve, gli chiedo a bruciapelo:
“Steve, che differenza c’è tra: ‘Have you done your homework?’ e ‘Did you do your homework?’ ?”
“Nessuna! Non c’è assolutamente nessuna differenza, Luca. Entrambe le frasi significano esattamente la stessa cosa.”
Seconda scena. Flashback. 30 anni prima, in Italia, un giovane Luca studia inglese sui banchi del liceo di Carrara. Il libro di grammatica spiega:
Have you done your homework? | Hai fatto i compiti? (se ti faccio domande su ciò che hai studiato, sai di cosa stiamo parlando?) |
Did you do you homework? | Hai fatto i compiti? (benissimo, l’azione è finita e la consideriamo passata, puoi uscire a giocare con gli altri bambini) |
La differenza tra Present Perfect e Simple Past c’è, eccome. Per i britannici, come spiegano le grammatiche, il Present Perfect si porta dietro un collegamento logico col presente. Chi parla utilizzando il Present Perfect vuole indicare che l’azione è così recente da considerarsi come il completamento di avvenimenti in corso, ancora in relazione con quanto sta avvenendo ora. Se la si considerasse passata, si sarebbe usato il Simple Past evitando ogni dubbio (sul perché quel tipo di passato venga chiamato “Presente Perfetto”, la spiegazione si può trovare in un articolo che ho scritto in passato sull’imperfetto).
A tal proposito, ci sono alcuni avverbi e situazioni che, nell’inglese britannico, sono chiari indicatori del collegamento col presente, quali “just”, “recently”, “just yet”, “ever”, “so far”, “lately”, “until now”, “up to now”, ecc… Questi avverbi vanno di pari passo col Present Perfect nell’inglese insegnato dalle grammatiche. Specularmente ci sono avverbi ed espressioni che indicano chiaramente una situazione che chi parla considera “totalmente passata”. Ad esempio “yesterday”, “last week”, “one month ago”, “two nanoseconds ago” e molti altri che possono indicare il contesto di un’azione archiviata al passato, e quindi meritevole del Simple Past. Questo sempre parlando della grammatica standard inglese, si intende.

Siamo quindi in presenza di un crimine. Come in ogni giallo che si rispetti, abbiamo la vittima di maltrattamenti, il Present Perfect negli Stati Uniti, e abbiamo un sospettato, Steve. Adesso si tratta di capire se Steve sia l’autore del crimine oppure se il Present Perfect fosse già ridotto male e Steve lo abbia semplicemente trovato così. Cominciamo la nostra indagine dall’inizio. Da alcuni elementi che rischiano di depistare le indagini per gli inquirenti italiani. Chi ha nell’italiano la sua madrelingua non può non notare la somiglianza tra il Present Perfect inglese e suo cugino italiano, il Passato Prossimo.
I due si assomigliano in maniera stupefacente. L’ausiliare Avere (al presente indicativo) a un bel Participio Passato in entrambe le situazioni. Spessissimo la traduzione letterale dall’inglese all’italiano funziona alla grande (specialmente se uno sa quando usare l’ausiliare Essere). Ma è una pista falsa. Il Passato Prossimo è di gran lunga il passato più comune in Italiano, mentre in inglese la parte del leone la fa il Simple Past. Andare dal Passato Prossimo italiano al Present Perfect inglese in maniera acritica induce spessissimo in errore.
Abbiamo sentito uno sparo. Giorgio si è alzato di scatto. La camicia aveva una chiazza rossa sulla pancia. Era esploso un palloncino e Giorgio, sobbalzando, si era sporcato la camicia bianca di passato di pomodoro. | We heard a shot. George jumped to his feet. His shirt had a red spot on the belly. A ballon had burst and Giorgio, as he stood abruptly, stained his white shirt with tomato sauce. |
Come si vede, il Passato Prossimo italiano va spesso tradotto col Simple Past inglese per il solo fatto che si parla di eventi passati. Le logiche che richiamano l’uso del Present Perfect in inglese sono altre. E sono appunto quelle dell’attinenza al presente, specialmente quando richiamata dagli avverbi che nominavo sopra (“just”,”yet”, ecc…).
Breve nota a margine: se volete indagare sul perché il trapassato remoto italiano “si era sporcato” sia diventato un simple past, “stained”, date un’occhiata a questo precedente articolo.
E allora qual è il problema? il problema è che questa sensibilità all’attinenza col presente in USA si è persa. Guardate qua:
Cosa hai fatto per me di recente? | What have you done for me lately? (standard) |
Cosa hai fatto per me di recente? | What did you do for me lately? (USA) |
Ti ho già fatto questa domanda? | Have I already asked you that? (standard) |
Ti ho già fatto questa domanda? | Did I already ask you that? (USA) |
Gli ho appena parlato. | I have just spoken to him. (standard) |
Gli ho appena parlato. | I just spoke to him. (USA) |
Hai dimenticato la password? | Have you forgotten your password? (standard) |
Hai dimenticato la password? | Did you forget your password? (USA) |
Nei casi presentati sopra, l’uso del Simple Past al posto del Present Perfect stonerebbe all’orecchio di un madrelingua di inglese britannico, mentre un americano lo considererebbe perfettamente normale. Se avete accesso a libri, film e telefilm americani in lingua originale, cominciate a prestare attenzione anche voi. Vi accorgerete che è un florilegio di “I just did”, “It’s the best we ever saw”, “She came recently”. Neppure gli sceneggiatori di Game of Thrones risparmiano al Present Perfect un trattamento violento come quello riservato ai personaggi della serie, incuranti del fatto che questi ultimi facciano sfoggio di variegati accenti British.
Il giallo sembrerebbe quindi risolto. Il Present Perfect non è morto e si usa comunemente anche in America, ma in USA ha preso così tante botte da non essere più esattamente lo stesso che ci viene raccontato nei libri di grammatica!
Durante gli interrogatori, qualche americano con conoscenza delle leggi grammaticali ha provato a discolparsi, asserendo che sì, a volte, parlando sciattamente, ci possa scappare un Simple Past dove ci andrebbe un Present Perfect, ma che le regole che sottendono al Present Perfect rimangano valide anche in USA.
Purtroppo per loro le verifiche hanno dato esito negativo. Non solo il povero Perfect è bistrattato a destra e a manca in libri e articoli di giornali, ma un veloce sguardo ai discorsi tenuti da presidenti USA rivela che l’utilizzo del Simple Past “improprio” è abbastanza comune anche in contesti formali.

Partiamo, ad esempio, con un brano da un discorso di Trump:
“I just spoke to our great General Mattis, just now, who reconfirmed that — and I quote — ‘Ryan was a part of a highly successful raid that generated large amounts of vital intelligence that will lead to many more victories in the future against our enemies.’ “
Ovviamente c’è ancora spazio per eccepire che tra un Covfefe e l’altro, l’attuale presidente non sia il più articolato tra tutti i POTUS.
Che dire allora di Obama?
“And so, in that sense, I think that we just went through a couple of decades where there was an artificial complacency about the dangers of markets going off the rails.”
O ancora:
“To help smaller manufacturers compete, federal agencies are working with private companies to make powerful, often unaffordable modeling and simulation software easier to access. And I just saw an example. A few years ago,… ”
o anche:
“So far, a lot of Republicans in Congress have been unwilling to act on these agenda items that I just mentioned.”
oppure:
“On the other hand, I recently opposed the release of certain photographs that were taken of detainees by U.S. personnel between 2002 and 2004.”
E non è il solo. Andando indietro nel tempo, ci sono prove schiaccianti che JFK, Dwight Eisenhower e Harry Truman abbiano tirato vari ganci alla mascella del Present Perfect anche durante discorsi formali. Rispettivamente:
“I recently sent to Congress a plan for a national attack on the oceans of the world, calling for the expenditure of more than $2 billion over the next 10 years.”
“The first is the desirability of speeding up construction of our badly needed system of Interstate Highways, as was proposed in recommendations I recently submitted to the Congress.”
“The Junior Chamber of Commerce just gave me that basket of peaches from Provo. That is a wonderful present. I’ll eat peaches from now until I get to Washington.”
Insomma, anche se è sicuramente possibile che l’uso preponderante e, a volte, improprio, del Simple Past sia partito da un uso sciatto della lingua, è innegabile che questo uso sia oggigiorno parte integrante dell’inglese americano moderno e che la stragrande maggioranza degli americani abbia perso la capacità di apprezzare le finezze semantiche del Present Perfect con buona pace dei puristi di sua maestà.
Se l’accusa era quella di maltrattamento e abbandono del Present Perfect da parte degli americani, le conclusioni degli investigatori sono chiare: ci sono abbastanza prove per un rinvio a giudizio!