Il professor Kishore Mahbubani, Vicepresidente dell’Università Nazionale di Singapore, già ambasciatore di Singapore alle Nazioni Unite ed ex-presidente del Consiglio di Sicurezza di questa organizzazione, con la sua relazione del 27 febbraio tenutasi all’Harvard Club di New York, davanti ad una piena aula di spettatori, ha presentato con un’anteprima il suo più recente libro: “Has the West Lost It?” (L’Occidente ha perso il suo orientamento?). Il prof. Mahbubani ha rassicurato i suoi ascoltatori che il mondo occidentale da oltre duecento anni è stato, ed è ancora, il leader assoluto nel mondo; e che gli Stati Uniti, in qualità di leader dell’Occidente, non devono prenderla sempre cosí di petto ogni volta che qualcuno fa, o agisce, smoderatamente o di suo modo. Gli Stati Uniti dovrebbero fare un passo indietro, e restare tranquilli, e non agire sempre con impeto. Lasciare, per esempio, che i musulmani, risolvano i loro problemi.
Gli Stati Uniti sono cosí forti da non aver eguali nel mondo. Gli altri Paesi “sono”, secondo Mahbubani, “ in a wreck,” cioè nei guai, con le loro politiche non democratiche ed oppressive, con le loro corruzioni endemiche, ecc.; e che questi ancora ammirano gli Stati Uniti e l’occidente, che hanno contribuito con tanto progresso, sia nelle scienze, nella tecnologia, come pure nelle innovazioni e invenzioni. E poi, se si riflette un poco, il mondo, malgrado alcune conflagrazioni locali qui e lí, non è stato mai cosi pacifico come ora. La povertà colpisce solo un 10% della popolazione mondiale. La scienza occidentale è riuscita a fare dei passi giganteschi per la sanità mondiale. E basta guardare il telefonino per comprendere il grande potere che ogni individuo ha nelle sue mani.

Uno degli spettatori ha chiesto: “cosa farebbe per risolvere la questione della Corea del Nord“? Il professor Mahbubani ha risposto che basterebbe ravvicinare quel Paese, semplicemente aprendo una ambasciata americana colà, per cominciare a dialogare. Se tutti gli altri Paesi avessero relazioni con la Corea del Nord, perchè non dovrebbero farlo pure gli Stati Uniti? Bisogna dialogare se si vuole ottenere pace e sicurezza con quel Paese. Con riguardo all’Isis, il professore ha spiegato che non bisogna dimenticare che sono stati gli Stati Uniti ad organizzare e mandare l’Isis a lottare contro l’Al-Qaeda in Siria. E con riguardo all’eventuale soprapotenza della Cina, egli ha semplicente detto di non aver paura. La Cina rimane essenzialmente una nazione agraria che ha ancora molto da percorrere prima di diventare una minaccia per l’Occidente.
Lo scrittore Edward Luce, nel suo recente libro “The Retreat of Western Liberalism”, (Little Brown, UK, 2017), ammonisce il contrario, e cioè che “the Western World is under siege”, sia dall’interno che dall’esterno; in un modo che non fa capire più nulla; per esempio, dice quest’autore, anche nelle elezioni non si vota più per ideologie diverse, ma, bensì, si sceglie tra “coca cola o pepsi cola” e cioè si vota per aspiranti politici, i quali provengono dalle stesse scuole elitarie, senza essersi mai formati attraverso la gavetta.
Ma con il libro del nostro ambasciatore Kishore Mahbubani, invece, si respira un’aria meno allarmante, più sensata, se non addirittura rassicurante: il mondo, per lui, continuerà migliorando, sempre se ci sarà piú rispetto tra le nazioni. Il suo libro, Has the West Lost it?, sarà in vendita nel mese di aprile in tutte le librerie. Il prof. Mahbubani ha concesso a chi scrive un’intervista televisiva, e voi lettori potrete vederla nel futuro prossimo, si spera, su La Voce di New York.