E’ un racconto storico, di un evento durato poco più di una settimana, nella Seconda Guerra Mondiale, da domenica 29 maggio 1944 a martedì 6 giugno il giorno della importantissima invasione della Normandia dagli Alleati. Anche prima di aprire il libro la copertina attrae l’attenzione. Il titolo in Inglese. THE….EISENHOWER, le lettere stampate in nero eccetto Other (in Italiano l’altro) scritto a mano di color oro. Dopo aver subito pensato che deve trattare di un’altra fase nella vita del grande Generale Dwight Eisenhower, l’occhio si ferma su una borsa nera, rettangolare con dei fogli sparsi attorno. Forse borsa diplomatica? E poi, sotto, una carta giografica della Francia. Un libro che proprio si presenta bene, anche con carta blu chiaro, soffice al tocco.. La curiosità stuzzicata al massimo, si apre le prime pagine. Il cuore s’intenerisce leggendo la dedica: “Dedicato a tutti che erano là, e a tutti che ricordano.”
Nel Prologo, nella prima breve sezione, ci sorprende un inaspettato omicidio fra amanti in un albergo di Londra. Sir Theodore Barnes e Clare Parker lavorano nel Reparto di Guerra a Whitehall. Lui deve andare ad un briefing segretissimo che riguarda l’Invasione degli Alleati. “Teddy” come lei lo chiama, aveva promesso che anche Clare poteva accompagnarlo. Ora a letto lui, dice di no perchè lei non è all’altezza d’ufficio. Clare gli da del veleno. Clare è una spia Tedesca. Non se la cava bene perché all’ospedale sente dall’infermiera che prima di morire il malato aveva detto di essere stato avvelenato. Balbetta un nome che sembra quello di Clare. Clare impaurita scappa.
Nella prossima sezione si è a Berlino, Germania, al Ministero della Sicurezza. Clare da Londra col suo nome del codice segreto “Magdalena” rivela l’accaduto al celeberrimo capo Oberfuhrer Walter Schellenberg. E chiede un’altro impiego.
Subito un’altra sezione (e così è diviso questo “thriller,” in sezioni di locali e uffici diversi l’un dall’altro e nazioni diverse. E in ritmo velocissimo che ci tiene agrappati) Siamo al Quartiere del Generale Bernard Law Montgomery, “Monty”, chiesa di St. Paul’s, Londra. Quanti personaggi storici sono adunati a questo meeting che riguarda quella vera storica invasione della Francia: Admiral Bertram Ramsay, General George Patton, General Dwight David Eisenhower Primo Ministro Winston Churchill e perfino il re George VI. Le parole scambiate saranno dall’immaginazione degli autori perche questo è fiction. Eisenhower è di fronte ad una carta geografica della Francia, nordovest. Dopo aver spiegato in dettaglio lo sbarco memorabile che doveva accadere il 6 giugno, il Generale Eisenhower pronunciò le sue famose parole. autentiche: “All right, gentlemen, let’s do this.”
Fine del Prologo con ambiente di guerra. Capitolo Uno si apre in un pub sempre a Londra domenica 28 maggio 1944 E qui finalmente incontriamo L’ALTRO Eisenhower. Si chiama Paul Eisenhower, lontano cugino del Generale. Uomo sulla quarantina, baffi, cresciuto forte pacifista, anti-guerra e armi da fuoco Ha una memoria straordinaria. Al contrario dei suoi amici sa controllare i suoi “pints” di birra. Fa il postino Paul (e forse la borsa sulla copertina è la sua.) Vive in un appartamento modesto con un pappagallo, un cane, ed è innamorato forte della sua nuova vicina Miss Emily Crowley, dai capelli rossi, maestra di piano che suona dolci brani classici. L’indomani andrà in vacanza per cinque giorni. Ma il destino vuole altro perchè entra nel pub una pattuglia della Sicurezza Civile ed uno di loro, stanco morto per il troppo servizio, chiede a Paul di andare a Whitehall a prendere degli opuscoli che riguardono il loro servizio. E portarli al pub. Anche se Paul è molto contrario alla guerra accetta di farlo Togliere dalla vacanza una mezza giornata per l’Inghilterra che ama, va benissimo.
Capitolo Due. L’indomani, lunedì mattina, Paul Eisenhower parte per Whitehall, in bicicletta, documenti avuti necessari per identificazione in borsa, sulla rastrelliera. Per caso succedono una serie di eventi. Paul trova nella sua borsa un documento “high secret.” Lo legge e subito lo da ad una guardia che lo porta al Ministro della Guerra. Si sospetta il postino con ottima memoria. Ordine di cercarlo. Addio vacanze. Le avventure del “L’altro” Eisenhower cominciano.
E che avventure! Ovunque aria di guerra. Da vari locali a Londra e altre città d’Inghilterra incontrando soldati Inglesi, Americani, gente semplice che parlano come lui con parole slang; bloke mate, Yank, bloody. Ovunque detectives, prete falso, pub, dopo pub, stazioni ferroviare, fugge con amici, viene catturato dai tedeschi e portato in Germania, scappa.
L’Olanda e conventi di suore, aiuto da gente che sono per la causa degli Alleati, Belgio, un convento, un bordello, pistole, sparatoie, corpi insanguinati. Tedeschi ovunque, la SS, la Resistenza Francese certo di molto aiuto. Parigi, Quartiere Gestapo, Paul in prigione, Paul drogato dai “Jerries” per sapere la verità sulla invasione della Normandia. Si continua a voltar pagina dopo pagina non solo per “L’ALTRO” Eisenhower, ma è anche per la narrativa scorrevole, quasi alla giornalista. Gli orrori di guerra sono presenti, ma mai grafici. I tanti stupendi giardini, castelli, pitture, libri classici, frasi poetiche di Verlaine e Milton sono una gradevole presenza. E pure, certo, il profumo del cibo francese.
Ho cominciato questa mia recensione con il laudare la copertina frontale. Lo stesso mi sento di fare per la copertina di dietro, fissando le foto di questi due incredibili autori che hanno collaborato insieme a scrivere un cosi bel racconto storico. E tanto lontani l’uno dall’altro. Uno abita a Roma, l’altro a Orlando, Florida. L’Americano, Augustine Campana, nato a Yonkers, NewYork, ha svolto 20 anni nell’Aviazione USA. Ed è per questo che ha potuto dare i minuti dettagli militari e con l’ immaginazione le conversazioni che potevano avere avuto i grandi capi degli Alleati e Tedeschi. Marco Di Tillo poi, a Roma, è un genio della mix-media. Anche lui spazia i confini con fiabe, libri di avventure. Essendo pure psicologo conosce bene le emozioni e sentimenti umani. Il suo più recente libro, “Destini di Sangue” è un giallo ambientato nella sua Roma. Fisso lo sguardo sul viso di questi due che hanno vinto nel produrre “L’altro Eisenhower” dopo tante battaglie letterarie, oltre oceano. E mi stupisco di questo loro “tour de force.” E anche perchè tutti e due hanno uno sguardo benigno e anche come per dire:
“E beh, che c’è? Te piace?” dal Romano Di Tillo. E “So, no big deal! You like it?” from Campana, Florida.
La risposta: SiSiSi! YesYesYes! Grazie mille. Thanks a mil.