Durante la campagna di scavi iniziata lo scorso novembre dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali lungo via Alessandrina, nei pressi del Foro di Traiano — celebre complesso monumentale della Roma imperiale — è stata riportata alla luce una testa marmorea di grandi dimensioni.
Secondo quanto riferito dagli archeologi, si tratta di un volto maschile, caratterizzato da una folta capigliatura e da un’espressione intensa. La scultura, rimasta nascosta per secoli, è riemersa da uno strato di epoca medievale che conteneva anche materiali di epoca più antica, attualmente in fase di studio da parte degli esperti.
Il Foro di Traiano, costruito con il bottino delle guerre daciche concluse nel 106 d.C., è considerato il più imponente tra i Fori Imperiali di Roma. Il progetto fu affidato ad Apollodoro di Damasco, celebre architetto e ingegnere militare che accompagnò l’imperatore nella campagna militare. La struttura originaria, lunga circa 300 metri e larga 185, comprendeva una grande piazza, la Basilica Ulpia, due biblioteche, la Colonna Traiana e, successivamente, il Tempio del Divo Traiano, fatto edificare dall’imperatore Adriano in onore del suo predecessore.
Le indagini archeologiche condotte tra il 1998 e il 2000 hanno confermato la datazione del complesso e fornito ulteriori dettagli sulla sua struttura e sulle sue trasformazioni nel corso dei secoli, in particolare durante il Medioevo.
L’attuale ritrovamento della testa si colloca nell’area dove in antichità sorgeva la Porticus Trisigmentata, una monumentale galleria colonnata con colonne monolitiche alte quasi 12 metri. Si tratta di una delle testimonianze più significative della grandiosità architettonica del foro, tipica del tardo periodo imperiale, caratterizzato da un’evoluzione delle forme classiche influenzate dall’arte ellenistica e da una ricca decorazione marmorea e scultorea.
Non è stato ancora possibile determinare con certezza l’identità del personaggio raffigurato: potrebbe trattarsi di una divinità, di un imperatore o di una figura eminente dell’epoca. Tuttavia, le dimensioni e l’elevata qualità esecutiva della scultura lasciano intuire che si tratti di un personaggio di grande rilievo, legato a un significato simbolico o celebrativo di particolare importanza.