Stanley Tucci non riesce proprio a stare lontano dall’Italia. L’attore pluripremiato ritorna nel Bel Paese con Tucci in Italy, la nuova serie di National Geographic che a partire dal 18 maggio promette di andare oltre la semplice esplorazione culinaria.
A meno di tre anni dalla cancellazione di Searching for Italy da parte della CNN, l’artista riprende il suo viaggio attraverso la Penisola, questa volta con un approccio più profondo e visivamente accattivante. La serie, girata in sei mesi tra gennaio e luglio 2024, si avvale delle più recenti tecnologie di ripresa, come i droni, per offrire panorami mozzafiato e un’esperienza immersiva.
Ogni episodio si concentra su una regione diversa, dalla Toscana al Trentino-Alto Adige, dalla Lombardia all’Abruzzo e al Lazio, mettendo in luce non solo le tradizioni eno-gastronomiche, ma anche le storie delle persone che le mantengono vive.
Tucci utilizza il cibo come lente per esplorare le complesse connessioni tra persone e cultura. Dalla degustazione del lampredotto nella terra di Dante alla preparazione del gulasch di manzo nelle Alpi, ogni piatto diventa un punto di partenza per discutere temi più ampi.
Il documentario affronta anche questioni sociali contemporanee, come l’immigrazione e i diritti della comunità LGBTQ+. In Lombardia, ad esempio, l’attore approfondisce la vicenda di una coppia gay che ha affrontato ostacoli legati all’adozione, mentre in altre zone esplora il contributo delle comunità migranti, come i sikh, nel settore lattiero-caseario e degli etiopi che, nonostante episodi di razzismo, hanno lasciato un’impronta significativa.
Per il conduttore, il Bel Paese non è solo una destinazione, ma una parte integrante della sua identità. Cresciuto in una famiglia italo-americana, ha sempre sentito un legame profondo con la terra che gli ha dato le origini. In Tucci in Italy, questo connessione si rivela in ogni interazione, che sia con uno chef stellato o con un pescatore locale.
La produttrice esecutiva Lottie Birmingham sottolinea come la serie si differenzi dalle precedenti esplorazioni, spostando l’attenzione dalle grandi città alle località meno conosciute, offrendo così una visione più completa e autentica.