Durante una campagna di studi sostenuta dalle statunitensi Friends of Florence e dalla Jay Pritzker Foundation, sono emersi dei misteriosi “disegni fantasma” nel ciclo pittorico delle Storie della Genesi, realizzato tra il 1424 e il 1428 da Masolino Da Panicale e Masaccio e completato tra il 1481–1485 da Filippo Lippi nella Cappella Brancacci a Firenze. L’affresco, considerato uno dei capolavori del Rinascimento italiano, celava dettagli come foglie di fico a coprire le nudità di Adamo ed Eva, vegetazione lussureggiante e raggi dorati, oggi invisibili a occhio nudo, che fuoriescono dalla porta dell’Eden.
Questi elementi nascosti sono stati individuati grazie a moderne tecniche di diagnostica non invasiva. Secondo il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il più grande ente pubblico di ricerca in Italia, non si tratta di aggiunte dovute alla censura del 1642, poi rimosse negli anni ’80 durante il restauro.

“I risultati sono stati ottenuti grazie all’uso del macro-XRF, che consente di creare mappe degli elementi chimici su ampie superfici pittoriche”, spiega Cristiano Riminesi del CNR-Ispc. “Ad esempio, è stato rilevato l’arsenico nel giallo di orpimento, un pigmento applicato a secco, talvolta mescolato con blu di indaco o oltremare per ottenere il verde su fondi a base di carbone nero. Questa tecnica era già nota a maestri come Beato Angelico e Taddeo Gaddi.”
Lo stesso pigmento fu utilizzato da Masaccio per raffigurare i raggi provenienti dalla porta del paradiso terrestre. I ricercatori ora intendono approfondire perché questi dettagli non siano più visibili a occhio nudo e se la causa risieda nella composizione chimica dei materiali impiegati.