Al Parco Archeologico di Selinunte in provincia di Trapani, il più vasto d’Europa nel suo genere, nuovi scavi hanno riportato alla luce la porta monumentale e porzioni di mura dell’antica città arcaica fondata da coloni greci provenienti da Megara Hyblaea nella metà del VII secolo a.C., con una datazione che oscilla tra il 650 a.C. e il 628 a.C., a. La nuova scoperta mette in luce le antiche strutture che costituivano le mura fortificate che chiudevano la città da Nord, e la porta, da cui passava la via sacra verso la necropoli monumentale fuori le mura, il percorso cerimoniale che collegava l’antica città greca alla sua necropoli esterna. Si trattava di un accesso utilizzato per i riti funerari e le processioni religiose.
Grazie a questi nuovi dati e alle nuove informazioni topografiche, gli archeologi potranno riscrivere la mappa dell’antica colonia greca Selinunte e della sua struttura difensiva, così come si presentava prima della distruzione da parte dei Cartaginesi avvenuta nel 409 a.C.
L’attuale ritrovamento ha infatti spostato molto in avanti, ovvero di circa 300 metri, l’estensione verso Nord della città, rispetto a quanto pensato finora, confermando la sua enorme importanza socio-economica. Selinunte si distingueva infatti, come uno dei maggiori centri di cultura greca del Mediterraneo dell’epoca. La scoperta è stata resa possibile anche grazie all’impiego di tecniche innovative come la Tomografia geoelettrica tridimensionale, che permette di sondare il terreno fino a 4 metri, spiega di Carlo Zoppi dell’Università del Piemonte Orientale che ha diretto gli scavi condotti dagli archeologi di Archeofficina.
Per quanto riguarda il futuro, il Parco Archeologico ha in programma di musealizzare l’intera area e renderla fruibile al pubblico, con un nuovo percorso e una nuova segnaletica in linea con il nuovo approccio della museografia contemporanea, proponendo al pubblico anche la ricostruzione virtuale dell’antica cinta muraria. In questo modo, i visitatori potranno vivere un’esperienza più immersiva.