Dagli scavi condotti nel Parco Archeologico di Ostia Antica nei mesi di giugno e agosto 2024 in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania e il Politecnico di Bari é emersa una struttura identificata dagli archeologi come un bagno rituale ebraico, ovvero un Mikveh risalente al III secolo d.C. che veniva utilizzato per la purificazione fisica e spirituale e il cambiamento di stato religioso. Secondo gli esperti, sarebbe il più antico Mikveh mai trovato al di fuori della terra di Israele, e nel contesto storico della Diaspora. La scoperta che è stata annunciata e presentata ufficialmente il 10 marzo, presso gli Scavi di Ostia, offre nuovi percorsi di studio e spunti di riflessione sulla storia delle comunità ai tempi dell’Impero Romano.
Come sottolinea il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, la presenza di questo reperto “rafforza la consapevolezza storica di questo luogo quale vero crocevia di convivenza e di scambio di culture, culla di tolleranza tra popoli diversi che nella civiltà romana trovavano la loro unione. Esso rappresenta un esempio unico nell’area mediterranea di età romana al di fuori della Terra di Israele e attesta quanto fosse radicata la presenza ebraica nel cuore della romanità. È proprio a Ostia che Roma- continua Giuli – accoglie e ospita i culti originari delle altre civiltà mediterranee, nel momento in cui, consolidato il suo potere in Italia, comincia a proiettarsi nel Mare Nostrum. Una miscellanea di etnie e influenze, insieme alle due religioni monoteiste del tempo, che testimonia quanto Roma fosse ecumenica e universale”.
Nell’arco delle ricerche sono state prese in esame numerosi reperti e documenti storici che indicano che Ostia ospitava una grande diversità di religioni ed etnie ai tempi dell’Impero. Recentemente, gli archeologi hanno dimostrato che la presenza di comunità includeva una fiorente comunità ebraica la cui presenza è attestata, tra l’altro, dai resti di una grande sinagoga.
Tuttavia, nel contesto della comunità archeologica internazionale, alcuni esperti chiedono maggiore cautela. Per esempio L. Michael White, direttore degli scavi dell’area della sinagoga di Ostia, ha detto al New York Times che vorrebbe riscontrare un maggior numero di prove prima di confermare il sito come un bagno rituale, poiché vasche simili erano comuni nel mondo romano. Anche Jodi Magness dell’Università della Carolina del Nord a Chapel Hill ha alcuni dubbi a tale proposito.
Tuttavia, Alessandro D’Alessio, direttore del Parco Archeologico di Ostia Antica ha detto: “Crediamo che l’edificio risalga alla prima metà del III secolo d.C. sulla base dei mosaici che abbiamo trovato.”