A Parma, Durante lavori di restauro del Duomo è stato rinvenuto un affresco che raffigura la “Madonna delle Grazie con il Bambino e Santi” realizzato, nei primi anni del Cinquecento e rimasto nascosto per secoli in una intercapedine muraria della Cripta del Duomo, come conferma l’esperta Elisabetta Fadda dell’Università di Parma.
L’intervento di restauro del Duomo era iniziato parecchi anni fa nel 2004. Successivamente, il restauro ha pian piano svelato il dipinto che ora potrà essere mostrato nella sua interezza ai visitatori. Dal 7 dicembre fino al 25 marzo, sarà infatti visitabile su prenotazione, insieme alla vicina Cappella Ravacaldi che molto raramente viene aperta al pubblico e dove si potrà ammirare l’affresco del Quattrocento che raffigura l’Annunciazione.
Come spiegano gli esperti di Arché Restauri che hanno condotto l’intervento, il motivo per cui il dipinto ritrovato “Madonna delle Grazie con il Bambino” si trovava celato dietro un muro è legato al fatto che, nel corso dei secoli, la chiesa e la cripta hanno subito alcune trasformazioni decorative. Tuttavia, anche se la sottile parete in muratura ha protetto l’opera da qualsiasi modifica per tanti secoli, ha prodotto molta umidità all’interno dell’intercapedine causando il distacco dell’intonaco e delle parti pittoriche aggiunte a secco. Questo ha reso particolarmente complesso il suo restauro.
Da un punto di vista stilistico e formale l’opera presenta delle peculiarità che la rendono particolare e un pò enigmatica agli occhi degli studiosi di arte. Elisabetta Fadda sottolinea che il dipinto, mostra infatti la compresenza di varie tecniche artistiche e di diversi stili pittorici. Inoltre, la scena raffigurata nella parte destra della Madonna risulta quasi uguale a quella dipinta su una parete della vicina Cappella Ravacaldi.
A questo proposito Carlo Mambriani, storico dell’architettura presso l’Università di Parma, afferma:“questo ritrovamento innesca un nuovo corso di studi sulla nostra cripta al punto che potrebbe condurre a nuove scoperte e per certo a più salde conoscenze sui committenti e sugli artefici da secoli impegnati a modificarne l’assetto fino a oggi”.
I visitatori che vorranno vedere l’opera potranno anche entrare nella Cappella Ravacaldi, e assistere alla proiezione di un filmato che svelerà i possibili autori dell’opera e i “misteri” che si celano sulla sua possibile interpretazione.