Il conto alla rovescia è iniziato, il 26 dicembre torna su Netflix Squid Game, la serie coreana che ha conquistato il mondo con la sua inquietante rappresentazione di un gioco mortale e spietato.
Dal palco del Lucca Comics & Games, il creatore e regista Hwang Dong-hyuk e gli attori Lee Jung-jae e Wi Ha-jun hanno svelato alcune novità sulla nuova stagione, e hanno promesso un’esperienza ancora più spettacolare e riflessiva per gli appassionati.

Durante la conferenza stampa, Dong-hyuk ha sottolineato come il percorso del protagonista Seong Gi-hun, interpretato da Lee Jung-jae, sarà segnato da una trasformazione profonda. “Non ci saremmo mai aspettati un successo di tale portata, sembra ancora un sogno”, ha dichiarato, “la principale differenza tra le due serie sta nel viaggio del giocatore 456, che ora affronta la competizione con una consapevolezza nuova. Si tratta di una crescita che lo porterà a ritornare ai match con l’obiettivo di fermarli definitivamente.”

Il focus della trama ruoterà ancora attorno a Gi-hun, suggerita dall’evoluzione già anticipata dalla scena finale della prima stagione, in cui il protagonista riappare con i capelli tinti di rosso intenso. Dong-hyuk ha spiegato: “Quel colore è ispirato a Slam Dunk, il mio manga preferito. Volevo simboleggiare che 456 non è più un uomo comune, ma qualcuno che non può tornare indietro.” Lee Jung-jae ha aggiunto: “Quando giravo la scena, non mi ero soffermato sul significato della capigliatura, ma col tempo ho capito che rappresentava un nuovo inizio.”
Anche Wi Ha-jun, che interpreta il detective Jun-ho, ha parlato del percorso del suo personaggio: “Jun-ho è mosso da una doppia ricerca: quella del fratello scomparso e di un modo per fermare i giochi. È un viaggio che lo porterà vicino alla morte per poi ritrovare la vita.”

Fin dall’inizio, Squid Game ha saputo suscitare una profonda riflessione sul capitalismo e le disuguaglianze sociali. Il regista sostiene che le nuove puntate non faranno eccezione: “Viviamo in un’epoca in cui esistono ancora le classi sociali, dove c’è sempre più avidità e i più deboli ed emarginati rischiano di soccombere se non ci tendiamo la mano. Con la serie vogliamo offrire al pubblico l’opportunità di riflettere su questi temi.”
Jung-jae lee ha inoltre aggiunto: “Il messaggio è semplice: dobbiamo lavorare insieme per costruire una tessuto sociale più giusto e solidale.” Anche Wi Ha-jun ha contribuito alla riflessione, e ha evidenziato come il ruolo l’abbia portato a interrogarsi sulla dignità e la natura dell’umanità.

Oltre al messaggio sociale, Squid Game 2 promette scenari ancora più complessi rispetto alla prima messa in onda. Dong-hyuk ha confermato che alcuni giochi iconici potrebbero fare ritorno, come “Un, due, tre, stella” con la temuta bambola gigante, mentre altri sorprenderanno per spettacolarità e difficoltà. Guardando al futuro, il regista ha confermato che la terza stagione è prevista per il 2025, con altre sfide in arrivo.
Un omaggio anche alla musica italiana: Dong-hyuk ha rivelato che sono stati utilizzati per il loro potere evocativo, sia un’aria della Norma di Giacomo Puccini che Time to Say Goodbye interpretata dal tenore Andrea Bocelli.