“Abbiamo cercato nell’universo altri segni di vita, abbiamo cercato la presenza di Dio, ma fino a ora non abbiamo trovato nulla. Per me, questo rende ancora più grande la nostra responsabilità nei confronti degli altri. Viviamo in un mondo meraviglioso, ed è l’unico che conosciamo. Ecco perché la gentilezza e il perdono sono così importanti. Dobbiamo smettere di fare guerre e di usare la violenza. Per convivere, dobbiamo trovare soluzioni pacifiche.”
Con queste parole, l’attore statunitense Matthew Modine ha chiuso il suo intervento al Lucca Film Festival 2024, davanti a una sala gremita di giornalisti italiani e internazionali arrivati nella città toscana.
Oltre a presentare il film “The Martini Shot”, Modine ha risposto a molte domande, e ha offerto uno spaccato non solo sulla sua carriera, ma anche sulla sua vita personale e il suo impegno sociale.
La star di Birdy ha raccontato la sua quotidianità e il tempo che ama trascorrere con la moglie, che conosce da 44 anni. Alla domanda su eventuali riti scaramantici post-riprese, ha risposto con un sorriso: “Non ne ho, devo subito correre a ripassare le battute per il giorno successivo, perché è sempre più difficile ricordarle.”
Tra i partecipanti, c’è stato ovviamente grande interesse e curiosità per l’ultimo lungometraggio, girato in Irlanda in appena 14 giorni e che verrà presentato in serata.
“È stata mia moglie a leggere il copione e a dirmi che dovevo assolutamente far parte di questo progetto. Parla della consapevolezza e di come diventiamo ciò che siamo. È un film sulla morte, che dobbiamo accettare invece di fuggirla.”
L’attore ha spiegato il concetto con una metafora: “Una foglia sembra avere più importanza quando è sull’albero e attraversa le stagioni, piuttosto che quando cade e diventa nutrimento per il terreno.”
Il discorso si è poi spostato sugli attuali scenari di guerra, un tema che ricorda film come Full Metal Jacket di Stanley Kubrick, in cui Modine interpretava il soldato Joker.
“Purtroppo,” ha osservato, “anche se affermiamo di voler vivere in pace, amiamo i conflitti. Diversi scrittori hanno fatto lunghe ricerche per trovare risvolti romantici nella questione, ma non ci sono riusciti.”
Infine, il divo ha confermato che non assumerà la presidenza di Screen Actors Guild (SAG), il sindacato degli attori, nonostante l’invito ricevuto. “È stato un grande onore, ma non accadrà. Aiuterò i miei colleghi in altri modi, cercherò di sostenere le nuove generazioni di attori, così come io stesso sono stato supportato in passato.”