Settantacinque anni e per sempre un sex symbol.
Il noto attore americano Richard Gere, il 31 agosto ha festeggiato il suo ultimo compleanno in Italia.
“Dovete scusarmi ieri ho compiuto gli anni e oggi sono un po’ fragile” ha scherzato prima di iniziare la masterclass che lo attendeva a Venezia sulla sua lunga e brillante carriera.
Gere assieme alla moglie Alejandra Silva ha anche partecipato alla premiere sul red carpet di Wolfs, all’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica che si tiene in questi giorni sulla laguna.
La star era inoltre l’ospite d’onore del gala annuale di Amfar, la Fondazione per la Ricerca sull’Aids, dove assieme al produttore cinematografico Mohammed Al Turki è stato premiato con “l’Award of Inspiration” per il suo impegno filantropico.
Kevin Robert Frost CEO di amfAR in un comunicato alla stampa ha dichiarato: “Pochi nell’industria dell’intrattenimento hanno fatto tanto quanto Richard Gere per far avanzare la lotta contro l’AIDS. Il suo istinto umanitario e il profondo desiderio di aiutare coloro che sono ai margini della società, lo rendono un’ispirazione per tutti noi”.
Gere attivo da oltre 20 anni nella campagna per la sensibilizzazione sull’AIDS, che ha come obiettivo quello di porre fine all’epidemia, ha ricevuto per le sue battaglie molti riconoscimenti. Nel 2002, il divo ha creato anche l’organizzazione benefica Healing the Divide, che aiuta le comunità in Asia, Medio Oriente e Stati Uniti ad affrontare lotte sociali, culturali, oltre a informare sull’HIV.
Durante la trasferta italiana l’attore ha voluto ringraziare il pubblico italiano e il suo storico doppiatore Mario Cordova: “Sono colpito da quanto io sia amato dai miei fratelli e sorelle italiane e parte di questo amore lo devo al fatto che amino la sua voce”.
Ha anche svelato che in futuro ha in cantiere una serie TV e un film sul rapporto padre-figlio. Presto infatti reciterà al fianco di Michael Fassbender nella serie The Agency, il remake americano del thriller di spionaggio francese Le Bureau des Legendes. Mentre il progetto cinematografico, realizzato con l’amico sceneggiatore Oren Moverman è tratto dal romanzo di David Mendelsohn “An Odissey”. Si tratta di una storia intensa che richiama l’esperienza personale dell’attore, padre di tre figli.