Durante i lavori di scavo nella zona dell’Acropoli, a Nord del Parco Archeologico di Selinunte, in provincia di Trapani, gli archeologi e gli studenti dell’Institute of Fine Arts della New York University e dell’ateneo di Milano hanno riportato alla luce un piccolo tempio a pianta rettangolare privo di colonne. Insieme a questo, è riemersa anche una serie di sale adibite a banchetti rituali posti lungo il limite a Nord del Santuario.
Gli scavi sono stati eseguiti sotto la supervisione dell’archeologo Clemente Marconi, professore ordinario di Archeologia presso l’Università degli Studi di Milano e alla New York University, che ha spiegato come questa zona a Nord del Parco sia caratterizzata da numerosi edifici legati ad attività dell’area sacra, dedicata alle divinità adorate dai coloni greci e databili tra l’età arcaica e classica (580 – 570 a.C.). L’archeologo sottolinea, inoltre, che, in un primo momento, il sito era stato scavato solo nella prima metà del Novecento e successivamente non era più stato studiato. “È chiaro che il settore Nord del grande santuario urbano avesse una funzione rituale e un carattere monumentale assai superiore rispetto a quanto ipotizzato finora e si spera che le ricerche dei prossimi anni possano permettere di comprendere meglio quest’area in tutta la sua ricchezza originaria”.

Secondo l’archeologo, questo scavo ha rivelato dati utili per ricostruire i primi cinquanta anni della storia dell’insediamento di Selinunte, avvenuta intorno al 630-570 a.C.
Francesco Paolo Scarpinato, assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana della Regione, ha poi sottolineato che le attività di scavo verranno riprese in autunno per approfondire ulteriormente i dettagli del ritrovamento.