Immersa nel cuore verde dell’Umbria, a Castel Viscardo, a pochi chilometri da Orvieto, tra la via Cassia e la Traiana, è stata recentemente scoperta una Mansio romana. Si tratta di un’antica area di sosta che si trova descritta anche nella Tabula Peutingeriana, una copia risalente al XII-XIII secolo di una carta romana che mostra le vie stradali dell’Impero romano.
La Mansio romana riportata alla luce si presenta ancora oggi agli occhi degli archeologi come una vasta zona di accoglienza e di ricovero per mezzi e animali, una vera e propria antichissima stazione di sosta al centro di un luogo strategico creato mediante un terrazzamento artificiale, visibile sia da chi proveniva da un viaggio via terra attraverso la via Cassia e la via Traiana Nova sia da chi navigava sul fiume Paglia.

Silvia Simonetti, l’archeologa che segue i lavori di scavo, ha spiegato che la Mansio di Coriglia offriva ai viaggiatori la possibilità di rigenerarsi in vasche da cui sgorgavano acque sulfuree. Questo è ben testimoniato dalla Tabula Peutingeriana, la pergamena itinerario simile alle odierne mappe stradali, copia del tredicesimo secolo di una carta in cui erano riconoscibili le principali infrastrutture viarie della tarda romanità.
Secondo la ricostruzione degli archeologi, la stazione è rimasta attiva dalla fine del II sec. a.C. alla metà del IV sec. d.C. Dallo scavo sono emerse finora anche circa 350 monete, un importante anello con incisa la parola “Roma”, che testimonia il legame del luogo con la cultura imperiale, e altri reperti in bronzo e terracotta compatibili con lo stile dell’epoca.