Un tribunale della California, chiamato ia decidere della sorte dell’attore Warren Beatty denunciato per molestie sessuali, ha archiviato il caso per vizi procedurali.
La vicenda risale al 1973, quando Kristina Charlotte Hirsch, allora quindicenne aveva incontrato l’attore americano, che all’epoca aveva 35 anni, sul set di un film.
Hirsch denunciò formalmente Beatty nel 2022, dichiarando che l’attore aveva “sfruttato la sua posizione e il suo status di star di Hollywood per forzare un contatto non desiderato in diverse occasioni, inclusi rapporti sessuali”.
Warren Beatty, oggi 86enne, fratello minore della star Shirley MacLaine, attore e regista, nella sua carriera è stato candidato quattro volte all’ Oscar come migliore protagonista – per Gangster Story, Il paradiso può attendere, Reds e Bugsy. Riuscì invece a conquistare l’ambita statuetta in altre due diverse categorie: come miglior regista per il film Reds e come produttore nel 2000, nella sezione Premio alla memoria Irving G. Thalberg.
Tra i suoi film più celebri oltre al già citato Reds del 1981 (in cui interpretava lo scrittore americano John Reed, sostenitore della rivoluzione sovietica), Dick Tracy del 1990, un fumetto che diviene un lungometraggio e Bulworth del 1998, in cui descrive un senatore disilluso e in bancarotta, che inizia a utilizzare il rap per esprimere le sue nuove, dirette e inaspettate posizioni.
Beatty è stato legato alle attrici Julie Christie, Diane Keaton e alla cantante Madonna. Nel 1991 conobbe Annette Bening sul set di Bugsy; si sposarono l’anno successivo e insieme hanno avuto quattro figli.
In America i riflettori sulle violenze sessuali, dopo il caso che ha visto coinvolto il produttore Weinstein nel 2017 e il conseguente fenomeno #metoo, non si stanno spegnendo; ora sono indirizzati anche all’industria discografica musicale.