Grazie a un delicato lavoro diplomatico, il MET di New York presenta la mostra intitolata “Africa & Byzantium” che rimarrà aperta al pubblico fino al 3 marzo 2024.
L’obiettivo della mostra, curata da Myers Achi insieme a Mary e Michael Jaharis, è mettere in luce il percorso delle conquiste artistiche dell’Africa medievale che hanno portato a una produzione artistica ricca, sofisticata e unica nel suo genere, resa possibile solo dall’unione di culture differenti, anche se dello stesso ambito, quello mediterraneo.
Gli spazi del museo dedicati alla mostra ospitano opere d’arte raramente o mai viste dal pubblico; oltre ai pezzi legati strettamente all’Impero bizantino (circa 330-1453), e posono essere ammirati capolavori artistici di epoca medievale provenienti dal Nord Africa, Egitto e Tunisia, dalla Nubia, dall’Etiopia e di altri territori africani un tempo regni – che interagirono con Bisanzio, collegati dal commercio attraverso il Mediterraneo, l’Africa subsahariana e il Mar Rosso fino ad arrivare alla Via della Seta – in un periodo compreso tra il quarto e il quindicesimo secolo e oltre.
Si tratta di 180 pezzi tra cui mosaici, sculture, ceramiche, gioielli e oggetti di uso quotidiano, tessuti, dipinti, affreschi e manoscritti religiosi che dimostrano come l’Africa medievale abbia contribuito allo sviluppo del mondo premoderno, offrendo una storia e una riflessione più ampia e completa delle culture multietniche dell’Africa settentrionale e orientale.

Queste infatti hanno contribuito significativamente allo sviluppo economico e culturale di Bisanzio e per estensione delle altre culture mediterranee.“Africa & Byzantium rende giustizia a un’area sottorappresentata della storia dell’arte e finora solo marginalmente studiata”, afferma Max Hollein, direttore del MET.
Tra le opere di maggior interesse vi sono un manoscritto miniato e quattro preziosissime icone tra cui una risalente al sesto secolo d.C., fra le più antiche al mondo giunta fino ai nostri giorni, con la Vergine, il Bambino e la Mano di Dio realizzata con la tecnica a encausto su legno, tipica di quel periodo.
Molte delle opere e dei manufatti arrivano in via del tutto eccezionale per l’occasione, direttamente dall’Egitto, in particolare dal Sinai, dall’Egyptian Museum di Tahri e dal Coptic Museum.