L’otto novembre è la giornata internazionale del cappuccino, fiore all’occhiello della colazione italiana apprezzata in tutto il globo. La bevanda esportata in tutto il mondo dagli italiani, che nasce dalla commistione di latte montato a vapore con caffè espresso, ha origini particolari legate a Vienna. La sua invenzione risalirebbe addirittura al tardo seicento e al frate cappuccino Marco d’Aviano (1631-1699) che si trovava a Vienna per una missione affidatagli da Papa Innocenzo XI, con l’obiettivo di creare una complessa alleanza tra i sovrani cattolici per fermare l’avanzata ottomana. Entrato in una caffetteria di Vienna, non riuscendo a bere il caffè ‘alla turca’ troppo forte per i suoi gusti, chiese qualcosa per addolcirlo. L’oste gli portò del latte che il frate versò nel caffè caldo e che si colorò della stessa tinta del suo saio. Da qui, il nome della bevanda.
Altra fonte: Franz Georg Kolschitzky, che nel 1683 contribui alla liberazione di Vienna dall’assedio ottomano, chiese che gli venissero assegnati alcuni sacchi di caffé abbandonati dai Turchi e ci apriì una caffetteria; ma il caffé alla turca era troppo forte per i viennesi, sicché Kolschitzky inventò una nuova bevanda filtrando i fondi, dolcificandola con il miele e aggiungendovi una goccia di latte.
Al di là della leggenda, non vi è dubbio che oggi il cappuccino sia un simbolo indiscusso del Made in Italy: il suo profumo pervade e caratterizza i bar italiani che si trovano anche al’estero; e poi, l’Italia è anche la patria dell’espresso, indispensabile per bilanciare un buon cappuccino per il gusto moderno.
Per la giornata dell’iconica bevanda si organizzano in Italia e in America diversi momenti celebrativi in cui saranno coinvolte soprattutto le attività social in cui #CappuccinoDay è accompagnato da post e commenti dedicati.
Il cappuccino è molto amato dagli americani per la sua consistenza cremosa e dolce che lo inserisce tra le top ten del comfort drink, un rituale di benessere e pausa di relax che dà anche la carica grazie alla caffeina. A New York la bevanda approdò grazie all’italiano Domenico Parisi che nel 1927 aprì un locale nell’East Village dove preparava e serviva solo ottimi cappuccini. Da quel momento il cappuccino italiano divenne ed è ancora parte della vita quotidiana di molti americani. Il bar ebbe subito successo, e oltre ai numerosi clienti della Grande Mela arrivarono gli artisti, le star, i cantanti e gli attori. Perfino alcune scene de Il padrino 2 e Serpico sono state girate all’interno del locale di Parisi, suggellando la tradizione italo-americana del cappuccino come icona.