Dopo un aneurisma cerebrale avuto nel 2015 che l’ha costretta a interrompere la sua carriera musicale per tantissimo tempo, la celebre cantante di origine canadese Joni Mitchell, che compirà 80 anni il 7 novembre, è tornata lo scorso anno a esibirsi dal vivo al Newport Folk Festival per la prima volta dal 1969, nonostante sia costretta sulla sedia a rotelle.
Recentemente la cantante si è esibita al Gorge di Washington State e tre settimane fa all’Hollywood Bowl . Durante la sua travagliata carriera, la cantautrice, pioniera nella storia della musica contemporanea americana, è stata una “creatura del cambiamento”, come lei stessa ama ancora definirsi.
Per onorare la sua lunga carriera, la BBC ha realizzato una serie intitolata Legends, che include concerti, tributi e un documentario. La radio della BBC ha trasmesso interviste inedite, registrazioni rare e materiale d’archivio che risalgono addirittura al 1964, anno in cui ebbe inizio la sua carriera artistica.
Mitchell ha lavorato anche a un progetto per riportare alla luce alcuni brani inediti e album conservati nei suoi archivi come quello intitolato Archives, Vol. 3: The Asylum Years del 1972-1975, che rappresenta i suoi anni più sperimentali e fruttuosi.
Questo progetto, composto da cinque album racconta i suoi successi: Court and Spark, For the Roses e The Hissing of Summer Lawns. Tra i brani, c’è anche una versione inedita del suo singolo del 1972, You Turn Me on, I’m a Radio, con il cantautore folk Neil Young alla chitarra elettrica e all’armonica.
Joni è sempre stata una artista dal temperamento fortemente carismatico e eclettico. I suoi pensieri e la sua saggezza poetica sono passati dalla pittura (lei stessa ha disegnato le copertine dei suoi album, – a cominciare dal primo Song of Seagulls del 1968e poi Clouds (1969), Ladies of the Canyon (1970), Court and Spark (1974), Mingus (1979), Wild Things Run Fast (1982), Turbulent Indigo (1994), Taming the Tiger (1998)), alla sperimentazione musicale mescolando folk, jazz e talvolta suoni elettronici. Nonostante abbia alle sue spalle una vita travagliata, a cominciare da quando da bambina contrasse la poliomielite e poi, giovanissima, dovette dare la figlia in adozione, è sempre riuscita a emergere con la sua arte ricca di messaggi potenti e con la sua musica fusion innovativa.
Negli anni Settanta era già una giovane donna indipendente che organizzava autonomamente i propri concerti e viveva da sola a New York, un tabù, per quei tempi. Joni è stata ed è una icona di libertà che ha sempre operato fuori dagli schemi, e continua ad essere un modello di ispirazione anche per le generazioni future.