Full immersion nel barocco all’Istituto Italiano di Cultura a New York, con due conferenze sulla Genealogia del barocco dedicate all’esplosione dell’arte e dell’architettura secentesca della Controriforma a Roma, fra statue, facciate, riferimenti urbanistici della città papale.
Primo appuntamento il 30 ottobre alle 18 con Gabriele Romano, archeologo e storico dell’arte greca e romana, sul tema “I modelli classici e la nascita del barocco”: riguarda l’influenza dell’arte classica e dell’architettura romana sul barocco e sui suoi principali interpreti (Bernini, Borromini e Pietro da Cortona), e l’utilizzo delle scoperte archeologiche e delle collezioni di antichità come laboratorio di formazione dei nuovi artisti.
Secondo appuntamento il 31 ottobre alla stessa ora con l’architetta Marìa Cristina Dawson per “Facciate barocche: genealogia ed interpretazione”, dedicata non solo alla nuova urbanistica di Roma ma ai rapporti delle facciate coi loro riferimenti veneti e alle facciate barocche in antiche chiese dell’America meridionale , con la possibile influenza di motivi classici nella loro configurazione.
Lo stile barocco esplose nella Roma dei Papi fra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, nel momento storico in cui la Chiesa aveva bisogno, tramite la sontuosità dell’arte, di riaffermare il suo predominio culturale ed ideologico in seguito alla Riforme luterana. Caratteristiche dello stile che modificò profondamente l’estetica di Roma – e che da lì si estese in Europa e altrove – erano la rielaborazione fantastica dei modelli classici, con una predilezione per lo stile ellenistico; il grande virtuosismo tecnico e il coinvolgimento degli spettatori tramite lo splendore teatrale delle opere. Esempi di barocco a Roma sono le meravigliose statue del giovane Gianlorenzo Bernini (come “Il ratto di Proserpina” e “Apollo e Dafne”) oggi esposte alla Galleria Borghese, le elaborate fontane e le facciate realizzate dallo stesso Bernini e da Francesco Borromini.