Il Tenement Museum di Manhattan ha riaperto ai visitatori dopo un anno dalla sua chiusura, avvenuta per ristrutturazione. Fin dalla sua apertura nel 1988, il museo presente adesso con una nuova mostra permanente “A Union of Hope: 1869”, ha sempre raccontato attraverso la ricostruzione di quartieri, storie di immigrazione dei secoli XIX e XX avvenute a New York.
Il luogo raccoglie le vicende di immigrati, migranti e rifugiati provenienti da Cina, Europa orientale, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Porto Rico e Russia. I visitatori potranno quindi osservare la riproduzione degli appartamenti che un tempo ospitavano l’operaia della fabbrica di abbigliamento Ramonita Rivera Saez, una madre single portoricana vissuta con i due figli al numero 103 di Orchard Street e un saloon sempre al civico 97 della stessa strada, gestito dagli immigrati tedeschi John e Caroline Schneider.
Il complesso comprende anche due edifici popolari, uno chiuso ai residenti nel 1935, che ha ospitato oltre 7000 persone provenienti da 20 paesi, fra il 1863 e il 1935 e l’altro che aveva offerto
riparo in circa 130 anni a 10000 persone.
“Raccontiamo la storia di persone comuni che non avrebbero mai pensato di essere oggetto di un museo”, ha detto all’inaugurazione la presidente del museo Annie Polland; “Questo è un luogo dinamico in cui le persone possono scambiarsi idee e pensare, conoscere il passato aiuta a affrontare i problemi che abbiamo oggi, guardare alla storia ci dà l’opportunità di assorbire più complessità”.
Aaron Short della rivista online Hyperallergic assieme a Dave Favaloro curerà la nuova mostra “A Union of Hope: 1869” che descrive la storia di Joseph e Rachel Moore, una famiglia nera che viveva in un palazzo dell’attuale SoHo. Per Short “È nostra responsabilità insegnare e ricordare a coloro che vengono e che sono qui da un po’ di tempo, le lotte che i loro antenati hanno
affrontato”.
Fra gli interventi più significativi anche quello di Ruth Abram, co-fondatrice del museo, che ha voluto sottolineare quanto il fenomeno immigratorio sia estremamente attuale: “è un
rischio del nostro paese vedere gli immigrati di oggi come un problema”.
Il Tenement Museum si impone dunque come un monumento alle lotte, ai trionfi e alla resilienza dei comuni immigrati, migranti e alla centralità delle loro esperienze nella storia americana,
facendo immergere lo spettatore in storie di persone ordinarie, promuovendo al tempo stesso la conversazione su questioni storiche e contemporanee.