L’attrice premio Oscar Da’Vine Joy Randolph è arrivata in Sicilia per presiedere la giuria del Taormina Film Festival, dove ha partecipato al panel “Le Donne, non le Dive – Identità femminili tra forza e verità”, incentrato sul ruolo delle donne nel cinema.
“Non penso che le donne siano migliori degli uomini, ma credo che debbano avere le stesse opportunità”, ha dichiarato. “Siamo stanche di vedere film e ruoli femminili scritti come se fossimo ancora negli anni Cinquanta. Il mondo è cambiato. È arrivato il momento che anche cinema e televisione riflettano davvero la realtà in cui viviamo”.
L’attrice afroamericana ha poi sottolineato l’importanza dell’istruzione come leva per l’uguaglianza: “Quando una donna ha accesso alle stesse informazioni, è molto più difficile per qualcuno metterla a tacere. Sanno che sai di cosa stai parlando”.
Per Randolph, il cambiamento deve partire dallo sguardo e arrivare alla sostanza, alla scrittura, alla regia, alla produzione. “Il mondo non funziona più come un tempo. E allora perché continuiamo a raccontarlo come se nulla fosse cambiato? Il cinema e la TV devono finalmente somigliare alla realtà in cui viviamo oggi. È tempo di alzare lo sguardo, e riscrivere le regole.”
Il suo impegno per una rappresentazione più autentica e paritaria arriva nel momento di maggiore visibilità della sua carriera. Con il ruolo di Mary Lamb in The Holdovers – Lezioni di vita, film di Alexander Payne, Randolph ha vinto l’Oscar come miglior attrice non protagonista, oltre al Golden Globe e al Critics Choice Award.
Nel film interpreta una cuoca segnata dalla perdita del figlio, morto in Vietnam. Una figura silenziosa e intensa, che si muove tra i corridoi di un collegio deserto durante le vacanze di Natale, condividendo la solitudine con un professore scorbutico (Paul Giamatti) e uno studente problematico (Dominic Sessa). Tre anime ai margini, costrette a convivere, che finiscono per trasformarsi a vicenda.
“La parte di Mary è nata da una necessità pratica”, ha spiegato Payne. “Serviva qualcuno che cucinasse per i pochi rimasti a scuola. Ma poi Mary è diventata il cuore del film. Una donna spezzata, come gli altri, ma con un’umanità che li tiene insieme”.