Stati Uniti e Italia si incontrano grazie a una delle attrici romane più carismatiche della storia del cinema. Con la proiezione di La ragazza con la pistola (1968), diretto da Mario Monicelli e restaurato in 4K da Cinecittà, è stata inaugurata al Lincoln Center la retrospettiva “Monica Vitti: La Modernista”, la prima in Nord America.
Fino al 19 giugno, il pubblico potrà rivivere l’eccezionale carriera di Vitti grazie a quattordici film, cinque dei quali sono stati rinnovati nei laboratori di Cinecittà, e a una serie di locandine originali esposte presso la Furman Gallery del Lincoln Center. Oltre a La ragazza con la pistola, sono stati restaurati anche Deserto rosso (1964) di Michelangelo Antonioni, La Supertestimone (1971) di Franco Giraldi, Ti ho sposato per allegria (1967) Luciano Salce e Io so che tu sai che io so (1982) di Alberto Sordi. Inoltre, questi ultimi due saranno presentati in prima mondiale durante la rassegna. (È possibile consultare il programma con gli orari qui)


Insieme a Dan Sullivan del Film at Lincoln Center, che ha co-prodotto la manifestazione, alla serata inaugurale erano presenti alcuni rappresentanti delle istituzioni italiane a New York, come la direttrice dell’Italian Trade Agency Erica di Giovancarlo e le attaché culturali dell’Istituto Italiano di Cultura Silvia Mongardo e Alessandra Botta, oltre ai familiari di Vitti, i nipoti Giorgio e Patrizia Ceciarelli.
Pieno d’emozione e gratitudine, Giorgio ha commentato a La Voce di New York: “Per noi italiani, essere in questa città ed entrare nel mondo del cinema americano con questa artista e i suoi film è motivo di grande orgoglio. Soprattutto le nuove generazioni possono trarre ispirazione dall’impegno e dalla devozione che Vitti aveva per il suo mestiere, per il teatro. Una donna fantastica, una professionista, una zia e una moglie appassionata”.

L’amministratrice delegata di Cinecittà Manuela Cacciamani ha dichiarato a La Voce di New York che questa retrospettiva rappresenta molto di più dell’eccellenza italiana. “Racconta la capacità delle maestranze che già negli anni ‘60 avevano fatto, per esempio, questo film fantastico, La ragazza con la pistola”.
Il valore intrinseco della rassegna sta proprio qui, nella possibilità di rivivere certi capolavori a distanza di quasi sessant’anni. “Siamo ancora in grado di offrire a livello internazionale un prodotto innovativo – ha commentato Cacciamani – che conservano la tradizione, ma con nuovi strumenti e in maniera anche avanzata tecnologicamente. Al termine della fase di restauro, il Dipartimento interno di Promozione del cinema classico si occupa di mantenere i rapporti con il resto del mondo e di inserire nei loro cataloghi il frutto del nostro lavoro”.

In questo caso, la retrospettiva di Vitti arriva in un momento cruciale della storia: “Oggi dovremmo prendere esempio dalla sua bellezza naturale”, ha concluso l’AD di Cinecittà.