Paternal Leave, con Luca Marinelli alla Berlinale ha vinto sabato il premio AG Kino – Gilde Cinema Vision 14plus. Questa coproduzione italotedesca diretta da Alissa Jung, moglie dell’attore, racconta la storia di Leona, una quindicenne cresciuta in Germania senza il padre. Quando ne scopre l’identità, decide di mettersi subito sulle sue tracce: lo trova in un bar italiano su una spiaggia fuori stagione, a Marina Romea. Dopo l’improvvisa comparsa di Leona nella sua vita, Paolo fatica a trovare un equilibrio tra il rapporto con lei e la famiglia che ha costruito nel frattempo. Poi padre e figlia iniziano a riconoscere le rispettive verità e a fare un piccolo ma significativo passo verso l’accettazione. La regista e il cast presenti in sala e hanno condiviso con il pubblico le difficoltà e i successi del loro lavoro insieme.

Dreams (Drømmer in originale), è il film vincitore dell’Orso d’oro. Scritto e diretto da Dag Johan Haugerud, è ambientato a Oslo e racconta la storia di Johanne, interpretata da Ella Øverbye, una liceale insoddisfatta della sua vita. La sua routine cambia quando si innamora, non corrisposta, della sua insegnante di francese, un’artista esperta in lavori tessili, con una notevole collezione di maglioni di lana. Il film è sembrato un inno all’hygge, parola norvegese e danese la cui etimologia è riconducibile al termine hug, abbraccio.
Il regista e i produttori hanno parlato alla stampa nell’atrio dell’hotel danese che, a Berlino, rappresenta al meglio lo spirito scandinavo. Situato nei pressi di Potsdamer Platz, il Lulu Guldsmeden ha ospitato molti protagonisti della kermesse di quest’anno; offre un’oasi quasi esotica di silenzio, unita a quelle piccole attenzioni tipicamente scandinave che hanno finito per conquistare Berlino.