Quella che inizia come un’ode alla lentezza con cui si costruisce una zampugna, un tipo di zampogna calabrese, si sviluppa poi nell’esplorazione etno-musicale di un territorio inesplorato: un’Italia di innumerevoli minuscole tradizioni, spesso tramandate solo oralmente. In Canone effimero, selezionato per sezione Forum alla Berlinale 75, i fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio presentano undici usanze musicali locali, tramandate per generazioni e sopravvissute fino a oggi, provenienti da regioni diverse: Calabria, Marche, Liguria e Sicilia. Le inquadrature del film trovano sempre nuovi modi per unire in modo organico paesaggi e abitanti.
Con calma, attenzione e in modo corale, Canone effimero trasmette un senso di transgenerazionalità basato su pratica, ascolto, apprendimento, imitazione. Nonostante ogni tradizione sia profondamente radicata nella natura e nella regione da cui proviene, il film è privo di campanilismo nostalgico. L’opera tesse gradualmente le diverse tradizioni locali in una rete di possibili controculture. Un film che a prima vista potrebbe sembrare anacronistico si rivela radicalmente contemporaneo.

Non per nulla le tre proiezioni a Berlino hanno registrato fin da subito il tutto esaurito. Noi siamo riusciti a vederlo per un soffio, apprezzando anche la presentazione molto sentita di Barbara Wurm, la responsabile della sezione Forum, la parte della Berlinale dedicata ai documentari, curata e gestita in modo indipendente dall’Arsenal – Institute for Film and Video Art nell’ambito del programma della Berlinale.
I documentari di Forum esplorano nuove prospettive del cinema, sfidando le convenzioni e ampliando la comprensione del mezzo. Il programma presenta una varietà di forme cinematografiche, dai film contemporanei a quelli storici, dai documentari alle installazioni, con un focus sulle opere che riflettono il punto di vista dei registi piuttosto che sul potenziale commerciale. Le opere selezionate sono considerate come un laboratorio per affrontare temi sociali, culturali e politici, con l’obiettivo di sovvertire e diversificare le categorizzazioni convenzionali. Il Forum Special propone anche la riscoperta di opere di diverse epoche e culture, rilevanti per il presente.

Abbiamo chiesto ai fratelli De Serio cosa significasse per loro essere invitati alla Berlinale. “È stata una sorpresa incredibile”, hanno dichiarato. “Quando abbiamo inviato il film, eravamo certi che Berlino fosse il festival ideale per un’anteprima internazionale, ma tra la speranza e la certezza c’era una grande distanza”. La cosa più emozionante è stata leggere la lettera di invito di Barbara Wurm, curatrice di Forum, che scriveva di aver amato profondamente il film, definendolo, tra le altre cose, “graceful” e “a piece of art full of life”. A quel punto, hanno capito che Canone effimero era un film capace di farsi amare. Le conferme sono arrivate non solo dalle recensioni, ma soprattutto dall’entusiasmo del pubblico nelle proiezioni. “Insomma, per noi è un successo”.
