Nel 1970, il celebre abito avvolgente creato da Diane von Furstenberg ha rivoluzionato il panorama della moda sportiva americana. Battezzato col nome “wrap dress” per la sua concezione simile a un “vestito a portafoglio” o un “involucro”, questo vestito, privo di zip, bottoni o dettagli superflui, è diventato un’icona indiscussa del mondo della moda.
Cinquant’anni dopo, Diane von Furstenberg: Woman in Charge fa il suo debutto mondiale al Tribeca Festival 2024. Il documentario è un ritratto estremamente divertente della stilista, narrando la sua storia dall’infanzia fino ai giorni nostri. “In un momento in cui l’uguaglianza di genere e le questioni legate alle donne sono al centro dell’attenzione, la vita di Diane von Furstenberg incarna l’empowerment, la resilienza, l’imprenditorialità e lo stile”, si legge nella sinossi ufficiale.
Il documentario ha richiesto anni di preparazione. Durante una conferenza stampa presso la sede di von Furstenberg a New York City, la designer settantasettenne ha rivelato che inizialmente lei e la co-regista del film, Obaid-Chinoy, avevano proposto un progetto su altre donne che hanno ispirato grandi cambiamenti. Alle produzioni interessava solo realizzare un documentario incentrato esclusivamente sulla vita di von Furstenberg stessa.
Alla presentazione in anteprima mondiale al Tribeca Film Festival, il 5 giugno, erano presenti oltre a Von Furstenberg, la regista premio Oscar Sharmeen Obaid-Chinoy, per A girl in the river: The price of forgiveness, la co-fondatrice dellla manifestazione Jane Rosenthal, Gayle King, Karlie Kloss, Arianna Huffington e Brooke Baldwin, oltre ai membri della giuria del Tribeca, Selma Blair, Lucy Hale e Anna Sophia Robb.
Durante il dibattito dopo la proiezione con King, von Furstenberg ha rivelato che assistere al film “è stato come fare una visita dal ginecologo”. La stilista ha spiegato che con Woman in Charge ha cercato di fare pace con la sua vulnerabilità. “È un atto di autoaffermazione. È abbracciare la propria essenza. Possediamo le nostre imperfezioni, che diventano le nostre fonti di forza.” Ha poi aggiunto con un tocco di autoironia: “Sembravo proprio uno schifo. Ho sempre detto di amare le rughe, ma non immaginavo di averne così tante.”
Von Furstenberg ha poi chiarito che non è un “film promozionale” e di aver concesso al team, composto di sole donne, piena libertà di raccontare la sua storia. “Non ho voluto intervenire nel processo di montaggio. Quando ho dato il mio consenso, ho deciso di non essere coinvolta come produttrice. Non desideravo interferire in alcun modo.”
Il film debutta il 25 giugno su Hulu negli Stati Uniti e su Disney+ a livello internazionale.