“Nessuna premiazione mentre è in corso un genocidio”.
Sarà questo lo slogan di centinaia, forse migliaia, di manifestanti che potrebbero scendere in strada domenica sera a Los Angeles con l’obiettivo di “fermare” la cerimonia degli Oscar.
A sostenerlo è la polizia di LA, aggiungendo che la protesta è stata indetta da un gruppo di organizzatori, artisti e lavoratori del cinema in collaborazione con Writers Against the War on Gaza LA (WAWOG), Film Workers for Palestine, SAG-AFTRA Members for Ceasefire e altre sigle.
“Non ci faremo distrarre dall’industria dell’intrattenimento”, si legge in un comunicato congiunto di Film Workers for Palestine e della sezione di Los Angeles di Jewish Voice for Peace. “Continueremo a chiedere un cessate il fuoco permanente e la liberazione della Palestina. Mobilitiamoci e scendiamo in piazza per dimostrare che ci rifiutiamo di distogliere lo sguardo da questo genocidio in corso! Cessate il fuoco ORA!”.
L’allarme arriva in un momento di forte tensione a Los Angeles per il sanguinoso conflitto a Gaza. Lo scorso martedì, il discorso di vittoria del candidato al Senato Adam Schiff dopo le primarie è stato interrotto a Hollywood da manifestanti che scandivano “cessate il fuoco ora”. Nei mesi scorsi sono state organizzate diverse proteste nell’area della 110 Freeway, tra cui una che ha bloccato il traffico.
Quella di domenica è una data simbolica non solo per la cerimonia del Dolby Theatre – per la quale la polizia ha rinforzato i controlli – ma anche perché è il primo giorno del mese sacro del Ramadan, in coincidenza del quale la diplomazia internazionale aveva provato a negoziare un cessate il fuoco, poi saltato.
All’inizio della settimana il comandante Randy Goddard del Dipartimento di Polizia di Los Angeles ha dichiarato al New York Times che “l’obiettivo della polizia sarà quello di garantire che gli Academy Awards abbiano successo, che gli ospiti possano arrivare in sicurezza ed entrare nella sede”. “Ma cercheremo anche di entrare in contatto con i gruppi che si presentano e di far capire che noi, come polizia, siamo qui per sostenere i diritti costituzionali del Primo Emendamento”, ha aggiunto Goddard.